|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,40 ore
  
Cremona
| adriatico - 19/10/2011 4:47 PM labbio - 19/10/2011 2:23 PM Mio cug(g)ino lavora per una nota banca tedesca e già un anno fa mi parlava come di cosa certa dell'intenzione di Fiat di liberarsi del comparto auto.
I tedeschi sono precisi ma anche furbi e cinici, di sicuro sono notizie prive di ogni logica e fondamento. Basta che poi tiri l'acqua al loro mulino e sono contenti, noi italiani sappiamo più o meno piangerci addosso abbastanza bene.
La banca per cui lavora mio cug(g)ino è tedesca, ma i colleghi sono tutti italiani. Per capire il senso della notizia bisogna aver ben chiaro l'assetto societario e capire di quale Fiat si sta parlando. Le voci che girano sono relative al fatto che Fiat Spa ha intenzione di cedere, in tutto o in parte, Fiat Group Automobiles. La notizia non è affatto priva di logica perche dei molti settori in cui operano Fiat Spa e Fiat Industrial quello auto è uno dei meno renumerativi. E se ci pensi ne Elkann ne Marchionne hanno mai manifestato una grande passione per il prodotto auto. Inoltre l'idea di mettere in secondo piano il settore auto rispetto agli altri campi in cui opera il gurppo Fiat non rappresenta nemmeno una novità assoluta, già Romiti a suo tempo teorizzò questa ipotesi.
| |
|

Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Lo ripeto, non venderanno l'auto per la semplice ragione che hanno venduto tutto il resto. Guarda l'epoca Romiti, che tu citi : supermercati (poi venduti a Auchan), energia elettrica (Edison), giornali (RCS - resta solo La Stampa), assicurazioni (Toro) Tutto venduto tranne l'auto. Ora mi spieghi che senso ha vendere quel che resta ? Per trasformare la holding in una semplice banca d'investimento con quote minori in societa' diverisificate ? Inoltre ieri Marchionne ha ancora ripetutto che neanche CNH e' in vendita. Quindi se posso permettermi di' ai tuoi amici nella banca crucca che sarebbe l'ora di finirla con le fanta-speculazioni che non hanno nessun senso economico. Alfa 159 FOREVER | |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,40 ore
  
Cremona
| marco1975 - 21/10/2011 1:24 AM Lo ripeto, non venderanno l'auto per la semplice ragione che hanno venduto tutto il resto. Guarda l'epoca Romiti, che tu citi : supermercati (poi venduti a Auchan), energia elettrica (Edison), giornali (RCS - resta solo La Stampa), assicurazioni (Toro) Tutto venduto tranne l'auto. Ora mi spieghi che senso ha vendere quel che resta ? Per trasformare la holding in una semplice banca d'investimento con quote minori in societa' diverisificate ? Inoltre ieri Marchionne ha ancora ripetutto che neanche CNH e' in vendita. Quindi se posso permettermi di' ai tuoi amici nella banca crucca che sarebbe l'ora di finirla con le fanta-speculazioni che non hanno nessun senso economico. Alfa 159 FOREVER
Ma non ho capito... Kokal posta una notizia presa da un forum, io commento che nell'ambiente finanziario la voce circolava già da un anno e divento il Malaussene della situazione, per giunta alleato dei crucchi (che in questa storia c'entrano davvero pochino pochino, peraltro). Sei così graniticamente sicuro che non venderanno? Buon per te. Ho il diritto di ritenere la notizia/speculazione quantomeno sensata? Direi proprio di si. Perchè vendere? Di motivi ce ne possono essere mille, banalmente per fare cassa e investire in altri settori, ma poi mica devo essere io a sapere cosa frulla nella capoccia di Elkann & Co, ho solo detto che la notizia non è nuova e, secondo me, nemmeno così improbabile come scenario. Comunque per farvi contenti, questa mattina cerchero di mettermi in contatto con Flavio Valeri per far valere (scusate il gioco di parole) le vostre rimostranze
Edited by labbio 21/10/2011 8:07 AM
| |
|

Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Ti rassicuro non ti tratto di amico dei crucchi - invito solo i colleghi del tuo cugino presso la Deutsche Bank a farsi 2 conti prima di diffondere voci sconclusionate. Che senso ha vendere tutto quello che non e' settore auto, se poi alla fine l'obiettivo e' vendere pure il settore auto ? Che senso ha comprare Chrysler per rendere il polo auto sostenibile, se poi si vuole vendere la Fiat Auto ? Che senso ha avere preparato tutti i pianali, trasmissioni, motori per il rilancio e vendere prima che i nuovi prodotti 2012-14 arrivino sul mercato e facciano rialzare il valore del gruppo ? Ma dai, questa voce e' completamente insensata. Alfa 159 FOREVER | |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,40 ore
  
Cremona
|
marco1975 - 21/10/2011 1:24 AM Quindi se posso permettermi di' ai tuoi amici nella banca crucca...
marco1975 - 21/10/2011 3:56 PM Ti rassicuro non ti tratto di amico dei crucchi... Ho capito siete in due a scrivere dallo stesso account 
marco1975 - 21/10/2011 3:56 PM Che senso ha vendere tutto quello che non e' settore auto, se poi alla fine l'obiettivo e' vendere pure il settore auto ? Che senso ha comprare Chrysler per rendere il polo auto sostenibile, se poi si vuole vendere la Fiat Auto ? Che senso ha avere preparato tutti i pianali, trasmissioni, motori per il rilancio e vendere prima che i nuovi prodotti 2012-14 arrivino sul mercato e facciano rialzare il valore del gruppo ? Ma dai, questa voce e' completamente insensata.
Le osservazioni che muovi sono giustissime, ma non sempre il gruppo si è comportato nella maniera più logica. Resta che le voci, fondate o meno che siano, di un disinteressamento della famiglia Agnelli verso il settore auto sono in giro da un po', ricordo anche di aver letto uno o due articoli a riguardo. Per come la vedo io, se da più parti arriva lo stesso rumor, qualcosa in pentola deve bollire per forza. Io non me la sento di bollare la voce come completamente insensata. Sono il primo a non vederne il senso, ma non metterei la mano sul fuoco per giurare che non accadrà mai. Tutto qua. 
| |
|

Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Labbio, a meno che 100% degli impiegati alla Deutsche Bank Italia siano tedeschi, avere degli amici in quella banca non vuol dire essere amico dei crucchi... . Oltre alle ragioni da me evocate qua sopra, ricordo anche la vasta campagna di menzogne create ad arte dalla VW l'anno scorso per spingere Marchionne a vendere l'Alfa... c'erano quasi riusciti a far credere all'opinione pubblica che fosse cosa fatta, mentre non c'era stata la minima negoziazione. Qui si sente il secondo round ... . Alfa 159 FOREVER | |
|

Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
 Posts: 12600 4.682,03 ore
    
Chiavari (GE)
| Fiat, Termini Imerese chiude il 23 novembre Lo stop dopo 41 anni di attività. I dipendenti sono 2.200 Comunicazione del Lingotto ai sindacati: ancora cinque giorni di lavoro, poi si fermano le catene di montaggio. La Fiom: "Così si rischia di esacerbare gli animi"
Palermo, 14 novembre 2011 - La Fiat smetterà di produrre auto (la Lancia Y) a Termini Imerese a partire dal 23 novembre, ultimo giorno di produzione dopo 41 anni di attività. Alle tute blu, in cassa integrazione fino a oggi, secondo fonti della Uilm, restano solo cinque giorni di lavoro: 15, 16 e 17 novembre; poi 22 e 23 novembre. Dal 24 alla fine dell'anno un lungo periodo di cassa integrazione. La forza lavoro dello stabilimento, attualmente, è pari a circa 2.200 unità. "L'azienda ce lo ha comunicato oggi - dice Vincenzo Comella della Uilm - abbiamo solo cinque giorni di lavoro, poi lasceremo le catene di montaggio. Dal 24 novembre al 31 dicembre solo cassa integrazione". Si accelera sul nuovo corso del polo industriale con le cinque imprese, capofila Dr Motor, pronte a prendere posto nel sito produttivo. Fim e Uilm hanno dato l'ok all'accordo; la Fiom ancora no.
"Così si rischia di esacerbare gli animi - spiega Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom-Cgil - L'azienda non aspetta neanche la conclusione del tavolo e neanche la data del 31 dicembre". Questo "rischia di esacerbare gli animi - ribadisce - in una trattativa che è ancora in corso che speriamo il 16 novembre si chiuderà positivamente". CAMUSSO “La chiusura di Termini è una di quelle scelte che ha ripercussioni su tutte le prospettive dell’isola” ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso. “Non fa tanto scalpore la data - ha detto la Camusso -, quanto il fatto che continuiamo ad essere in alto mare rispetto alle famose soluzioni. E’ questo il dato drammatico. Anche se il mio è un giudizio ormai postumo, il governo ha speso molte parole per sostenere che la Fiat fosse un gruppo innovativo, ma non ha mai speso parole per difendere l’occupazione, e per dare risposte agli stabilimenti. E’ un giudizio sul fatto che si è scelto che non ci fosse una politica industriale. Molte volte ci siamo sentiti dire dagli imprenditori che la politica è fatta di investimenti, ma ogni volta che c’è da investire, gli imprenditori si precipitino a frotte dicendo ‘qui proviamo a scommettere e a fare’. E’ questo il problema di quella data - ha concluso la leader della Cgil -, l’essere ancora nell’incertezza che si possa determinare una prospettiva positiva”. IL SINDACO DI TERMINI IMERESE - La cessazione anticipata della produzione Fiat per il sindaco Salvo Burrafato, "seppur annunciata da tempo, è certo una notizia drammatica, tanto più perché arriva quando ancora non è stata chiusa la trattativa avviata con Dr Motors per il subentro nello stabilimento siciliano. Di fatto questo annuncio conferma, accrescendo il rammarico, che lo stabilimento di Termini Imerese è l'unico a chiudere in Europa, a causa della crisi dell'auto del 2009. Resta grande amarezza perché, forse, si poteva fare di più per scongiurare la cessazione dell'attività produttiva a Termini Imerese". Adesso le speranze degli operai e dei termitani, aggiunge il primo cittadino, "sono riposte nel progetto Dr Motors. Un progetto ambizioso che comunque, non è in grado di garantire il reimpiego dei 2200 addetti, in atto occupati tra Fiat e indotto. Ci auguriamo che questa notizia non pesi ulteriormente sull'incontro previsto per il 16 novembre tra Dr Motors e sindacati". | |
|

Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Non é l'unico stabilimento a chiudere, dato che uno Opel sta chiudendo in Belgio... Ma tant'é, spiace per i dipendenti ma questo stabilimento era un non senso economico creato solo su pressione dei politici in cambio dei tanti miliardi di lire di aiuti che lo stato ha dato alla Fiat in epoche non poi cosi' remote (ma pre-Marchionne). Adesso voglio vedere se l'assemblaggio di pezzi di carrozzeria cinese (anche nota come Dr Motors) darà veramente lavoro... perché la realtà dell'automotive in Italia é che o c'é Fiat o c'é nessuno. Perché nessuno vuol venire a investire. Alfa 159 FOREVER | |
|

Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| marco1975 - 14/11/2011 6:48 PM Non é l'unico stabilimento a chiudere, dato che uno Opel sta chiudendo in Belgio... Ma tant'é, spiace per i dipendenti ma questo stabilimento era un non senso economico creato solo su pressione dei politici in cambio dei tanti miliardi di lire di aiuti che lo stato ha dato alla Fiat in epoche non poi cosi' remote (ma pre-Marchionne). Adesso voglio vedere se l'assemblaggio di pezzi di carrozzeria cinese (anche nota come Dr Motors) darà veramente lavoro... perché la realtà dell'automotive in Italia é che o c'é Fiat o c'é nessuno. Perché nessuno vuol venire a investire. Alfa 159 FOREVER Come ho detto nell'altro thread dove è stata pubblicata la notizia, quale azienda con serie intenzioni di rilancio della produzione non abbandona gli stabilimenti storici e si disfa dei dipendenti? Per quanto riguarda quello che sostieni (o c'é Fiat o c'é nessuno...nessuno vuol venire a investire) io penso che se oggi siamo l'unico Paese produttore d'auto con un solo grande costruttore è proprio colpa della politica di Fiat, che per decenni ha acquisito le altre Case nazionali non perchè avesse serie intenzioni di rilancio ma uniciamente per ridimensionarle o farle morire (nel primo caso vedi Alfa e Lancia, nel secondo Innocenti e Autobianchi). E non si pensi che l'attuale gestione sarebbe felice di avere un concorrente in casa, magari del calibro di VAG. In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi.
Edited by kalokagathia21 14/11/2011 7:19 PM
| |
|

Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
 Posts: 12600 4.682,03 ore
    
Chiavari (GE)
| kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM Come ho detto nell'altro thread dove è stata pubblicata la notizia, quale azienda con serie intenzioni di rilancio della produzione non abbandona gli stabilimenti storici e si disfa dei dipendenti? Posto che Fiat non è "un'azienda normale" ma un'azienda che nella storia ha conosciuto politiche che nulla aveva a che vedere con le logiche di gestione e sviluppo aziendale (mi riferisco ai connubi con la politica e relative conseguenze), direi che c'è un piano di ridimensionamento della capacità produttiva in Italia nonchè di dismissione di quegli stabilimenti industrialmente non sostenibili (se non con gli aiuti di Stato com'è avvenuto e come avverrà con chi subentrerà a Termini Imerese). Il tutto ampiamente annunciato da tempo.
kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi.
L'eccezione che conferma la regola.Non lo dico io ma i dati: in Italia gli investimenti stranieri sono prossimi allo zero ed anzi, sono molto più frequenti le dismissioni (vedi Yamaha, settore siderurgico etc....).
| |
|

Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| KOKAL - 14/11/2011 7:57 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM Come ho detto nell'altro thread dove è stata pubblicata la notizia, quale azienda con serie intenzioni di rilancio della produzione non abbandona gli stabilimenti storici e si disfa dei dipendenti? Posto che Fiat non è "un'azienda normale" ma un'azienda che nella storia ha conosciuto politiche che nulla aveva a che vedere con le logiche di gestione e sviluppo aziendale (mi riferisco ai connubi con la politica e relative conseguenze), direi che c'è un piano di ridimensionamento della capacità produttiva in Italia nonchè di dismissione di quegli stabilimenti industrialmente non sostenibili (se non con gli aiuti di Stato com'è avvenuto e come avverrà con chi subentrerà a Termini Imerese). Il tutto ampiamente annunciato da tempo.
kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi. L'eccezione che conferma la regola.Non lo dico io ma i dati: in Italia gli investimenti stranieri sono prossimi allo zero ed anzi, sono molto più frequenti le dismissioni (vedi Yamaha, settore siderurgico etc.... ). Quindi Arese, nel bel mezzo della Pianura Padana ed una delle aree più ricche e produttive d'Europa, sarebbe un sito "industrialmente non sostenibile"? Devi spiegare cosa significa, per te, "industrialmente insostenibile" perchè usi il concetto con una stana disinvoltura. | |
|

1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
Roma
| kalokagathia21 - 14/11/2011 9:26 PM KOKAL - 14/11/2011 7:57 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM Come ho detto nell'altro thread dove è stata pubblicata la notizia, quale azienda con serie intenzioni di rilancio della produzione non abbandona gli stabilimenti storici e si disfa dei dipendenti? Posto che Fiat non è "un'azienda normale" ma un'azienda che nella storia ha conosciuto politiche che nulla aveva a che vedere con le logiche di gestione e sviluppo aziendale (mi riferisco ai connubi con la politica e relative conseguenze), direi che c'è un piano di ridimensionamento della capacità produttiva in Italia nonchè di dismissione di quegli stabilimenti industrialmente non sostenibili (se non con gli aiuti di Stato com'è avvenuto e come avverrà con chi subentrerà a Termini Imerese). Il tutto ampiamente annunciato da tempo.
kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi. L'eccezione che conferma la regola.Non lo dico io ma i dati: in Italia gli investimenti stranieri sono prossimi allo zero ed anzi, sono molto più frequenti le dismissioni (vedi Yamaha, settore siderurgico etc.... ). Quindi Arese, nel bel mezzo della Pianura Padana ed una delle aree più ricche e produttive d'Europa, sarebbe un sito "industrialmente non sostenibile"? Devi spiegare cosa significa, per te, "industrialmente insostenibile" perchè usi il concetto con una stana disinvoltura. da fiat non c'è volontà....era dal 2005 che hanno smantellato tutto. si faceva il v6 busso....pensa che hanno preferito demolire la linea che venderla in inghilterra....mentre la linea 166 la hanno venduta ai cinesi. la 166....che cosa orribile...
| |
|

Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Comprex - 14/11/2011 10:15 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 9:26 PM KOKAL - 14/11/2011 7:57 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM
kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi. Quindi Arese, nel bel mezzo della Pianura Padana ed una delle aree più ricche e produttive d'Europa, sarebbe un sito "industrialmente non sostenibile"? Devi spiegare cosa significa, per te, "industrialmente insostenibile" perchè usi il concetto con una stana disinvoltura. da fiat non c'è volontà....era dal 2005 che hanno smantellato tutto. si faceva il v6 busso....pensa che hanno preferito demolire la linea che venderla in inghilterra....mentre la linea 166 la hanno venduta ai cinesi. la 166....che cosa orribile...
Arese ha cessato la produzione di auto nel 2002 con le ultime GTV su pianale Tipo... poi a parte qualche Multipla elettrica non e' piu' uscito niente. La linea del Busso procedeva a ritmi artigianali considerando che negli anni 2000 non sono piu' di 10,000 le Alfa V6 vendute (in tutto, non all'anno - tenendo conto di 156, 147, 166, GT, GTV). La 166 che tu citi era prodotta a Mirafiori, non a Arese (l'ultima ammiraglia prodotta ad arese era la 164). D'ogni modo c'e' un meraviglioso libro sulla storia di Arese, basata su interviste a operai, dirigenti e sindacalisti dell'epoca... si capisce rapidamente che la gestione "bolscevica" dello stabilimento l'ha reso impossibile da gestire fin dall'inizio. Alfa 159 FOREVER | |
|

1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
Roma
| marco1975 - 15/11/2011 4:27 PM Comprex - 14/11/2011 10:15 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 9:26 PM KOKAL - 14/11/2011 7:57 PM kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM
kalokagathia21 - 14/11/2011 7:13 PM In ogni caso, in Italia ci vengono ad investire eccome, vieni a farti un giro nel centro di GM di Torino e scopri una realtà che ha quasi decuplicato i dipendenti e gli investimenti dall'apertura di pochi anni fa ad oggi. Quindi Arese, nel bel mezzo della Pianura Padana ed una delle aree più ricche e produttive d'Europa, sarebbe un sito "industrialmente non sostenibile"? Devi spiegare cosa significa, per te, "industrialmente insostenibile" perchè usi il concetto con una stana disinvoltura. da fiat non c'è volontà....era dal 2005 che hanno smantellato tutto. si faceva il v6 busso....pensa che hanno preferito demolire la linea che venderla in inghilterra....mentre la linea 166 la hanno venduta ai cinesi. la 166....che cosa orribile...
Arese ha cessato la produzione di auto nel 2002 con le ultime GTV su pianale Tipo... poi a parte qualche Multipla elettrica non e' piu' uscito niente. La linea del Busso procedeva a ritmi artigianali considerando che negli anni 2000 non sono piu' di 10,000 le Alfa V6 vendute (in tutto, non all'anno - tenendo conto di 156, 147, 166, GT, GTV). La 166 che tu citi era prodotta a Mirafiori, non a Arese (l'ultima ammiraglia prodotta ad arese era la 164). D'ogni modo c'e' un meraviglioso libro sulla storia di Arese, basata su interviste a operai, dirigenti e sindacalisti dell'epoca... si capisce rapidamente che la gestione "bolscevica" dello stabilimento l'ha reso impossibile da gestire fin dall'inizio. Alfa 159 FOREVER si lo so che la 166 non era di arese...era solo una nota sul destino delle linee di produzione | |
|

Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
 Posts: 12600 4.682,03 ore
    
Chiavari (GE)
| Fiat disdetta tutti gli accordi sindacali «Modello Pomigliano» esteso a tutto il gruppoDa gennaio negli stabilimenti italiani non saranno più valide le prassi collettive. Landini (Fiom): «Ora il sindacato è aziendale»
MILANO - Fiat ha annunciato ai sindacati la disdetta, dal primo gennaio 2012, di tutti gli «accordi sindacali e delle prassi collettive in atto» in tutti gli stabilimenti italiani, rendendosi disponibile a «promuovere incontri finalizzati a realizzare accordi uguali e migliorativi» rispetto a quelli in vigore fin qui. L'annuncio formalizza l' estensione del cosiddetto modello Pomigliano del contratto aziendale del Lingotto al resto dei lavoratori italiani dell'auto.
LA LETTERA -In una lettera scritta ai sindacati l'azienda rassicura sulla disponibilità a valutare «le conseguenze del recesso» e «alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive». «Entro il 31 dicembre - ha commenta Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - bisogna realizzare il contratto auto. Era già un impegno, ora è urgente e pressante».
FIOM : COSI' CAMBIA IL SINDACATO - «Estendere l'accordo di Pomigliano a tutti i 72.000 lavoratori del gruppo Fiat non vuol dire solo estendere un brutto accordo - ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, concludendo a Torino l'assemblea regionale dei metalmeccanici Cgil - ma porta a modificare la natura stessa della organizzazione sindacale: si passa infatti a una fase di sindacato aziendale e corporativo».
CONTRATTO, ACCELERAZIONE IN OTTOBRE - Con le esclusioni di Fiom- Cgil e Ugl, le altre grandi sigle sindacali avevanon già anticipato lo scorso ottobre il via libera al contratto unico aziendale. Al termine di una riunione del 25 ottobre con l'amministratore delegato Sergio Marchionne, Cisl, Uil, Fim, Uilm e Fismic, avevano firmato una nota congiunta «sulla necessità di avviare un confronto negoziale finalizzato a realizzare un unico contratto nazionale per tutti i lavoratori del gruppo Fiat». All'incontro avevano preso parte i leader della Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Marchionne, da parte sua, aveva «ribadito l' impegno a proseguire gli investimenti negli stabilimenti italiani, confermando la piena validità del progetto industriale Fabbrica Italia». | |
|

Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
 Posts: 12600 4.682,03 ore
    
Chiavari (GE)
| Marchionne: il punto sulla Fiat in USA, Cina ed Italia
Il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita della Fiat 500 negli Usa fa una prima vittima: è la numero uno di Fiat North America, Laura Soave, che lascerà la società e sarà sostituita da Tim Kuniskis, secondo fonti bene informate riportate dall'agenzia Bloomberg.
In Cina con l'Alfa Romeo. Mentre la Casa torinese cerca di correre ai ripari su un mercato, quello Usa, considerato al momento l'unico in grado di riservare qualche soddisfazione, dall'altra sponda si prepara il terreno all'Alfa Romeo che sbarcherà presto sul mercato cinese, come ha anticipato il presidente del partner di Fiat Guangzhou Automobile Group. La Fiat, ha precisato Zeng Qinghong, numero uno del sesto costruttore di auto cinese, avvierà dal prossimo luglio la produzione in Cina di vetture Alfa Romeo nell'ambito della joint venture con il socio locale Guangzhou Automobile Group. Inizialmente lo stabilimento produrrà circa 140.000 unità in un impianto multi-brand e multi-prodotto.
La situazione Usa. Tuttavia la terra promessa per il Lingotto restano gli Stati Uniti: Sergio Marchionne ha spiegato agli industriali di Londra i motivi della joint tra i due partner e la previsione di vendita per il 2011 pari a circa 4,2 milioni di automobili. Numeri che danno a Fiat-Chrysler il titolo di quinto gruppo automobilistico mondiale. "Entro il 2014 - ha proseguito Marchionne - ci aspettiamo di raggiungere 5,9 milioni di unità". Secondo l'Ad di Fiat è la cifra minima per entrare a far parte dei cinque o sei player che si spartiranno il mercato del ventunesimo secolo. Un mercato che, pronostica Marchionne, sarà positivo per gli Usa, un "Paese ormai fuori dalla tempesta". "Il problema invece resta l'Europa, il principale azzardo che ci farà rivedere gli obiettivi per il 2012", ha commentato Marchionne, che ha anche sottolineato che per il 2012 non è in programma né la fusione con Chrysler né l'acquisizione della quota detenuta dal fondo Veba gestito dal sindacato Uaw e neppure "operazioni straordinarie" finalizzate a un aumento di capitale per il prossimo anno.
Fiducia a Monti. L'Ad di Fiat ha anche affrontato il problema degli stabilimenti italiani – dove dal prossimo anno sarà annullata la contrattazione – accennando all'alleanza con Chrysler che "offre la straordinaria opportunità per affrontare la situazione nei nostri stabilimenti italiani, dove i livelli di produttività sono stati per anni troppo bassi per essere competitivi". E agli imprenditori inglesi non ha risparmiato un commento su Monti che "ha l'esperienza per traghettare l'Italia fuori dalle difficoltà. L'unica cosa che può mettere a rischio il tentativo di salvataggio è un'interferenza involuta e irragionevole della politica. E' il momento di fare le persone serie, tutto il resto non conta: il mondo ci sta a guardare". Marchionne ha anche assicurato a Monti "tutto il sostegno della Fiat e del settore industriale".
Contratti disdettati. E' intanto pronto il nuovo contratto targato Fiat che si rifà totalmente all'accordo di Pomigliano - sottoscritto dalla Casa torinese con Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Associazione Quadri e Capi Fiat - il modello a cui il Gruppo intende fare riferimento per sostituire tutti gli accordi sindacali disdettati ieri. Lo dice lo stesso Sergio Marchionne nella lettera inviata a Emma Marcegaglia, in cui annuncia, appunto, che dal primo gennaio 2012 lascerà Confindustria: "I rapporti con i nostri dipendenti e con le organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco".
Modello Pomigliano. I punti salienti del nuovo contratto, la cui estensione ad altre società del Gruppo, come precisano i vertici Fiat, era già decisa, si possono così riassumere: a regime si lavorerà su 18 turni (tre turni al giorno su sei giorni) con una settimana di sei giorni lavorativi e la successiva di quattro giorni. Il diciottesimo turno sarà retribuito con la maggiorazione dello straordinario. Con l'aumento dei turni si avranno circa 3.500 euro lordi annui in busta paga in più. Per quanto riguarda gli straordinari ci saranno 120 le ore di straordinario obbligatorie ogni anno (15 sabati lavorativi), 80 in più delle 40 attuali. Non manca una clausola di responsabilità che prevede sanzioni in caso di mancato rispetto degli impegni assunti e per l'assenteismo, anch'esso punito con sanzioni in caso di comportamenti illegittimi. In fabbrica ci saranno solo le Rsa (Rappresentanze sindacali aziendali), che vengono nominate in luogo delle Rsu (le Rappresentanze sindacali unitarie, che invece vengono elette dai lavoratori). Da notare che le Rsa possono essere costituite, sulla base di quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori del 1970 dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto. Così di fatto la Fiom resta fuori, non avendo sottoscritto l'accordo del dicembre dello scorso anno.
| |
|