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Amministratore 1.9 JTDM Owner Grigio Titanio Utente del mese Luglio 2011 Posts: 11080 8.682,48 ore
     
POTENZA
| Pubblicata il 21/11/2011
L'edizione 2011 del Motor Show, in calendario dal 3 all'11 dicembre, ospiterà nel padiglione 19 una grande area espositiva dedicata all'intera gamma del Gruppo Fiat.
La novità assoluta del Salone bolognese è l'inedita Fiat 500 Nation Limited Edition, prodotta in soli 500 esemplari, che rappresenta un tributo alle grandi nazioni in cui viene commercializzato il modello. La prima edizione rende omaggio agli Stati Uniti, celebrando l'arrivo della citycar in Nord America. Nella versione berlina, la 500 Nation America Limited Edition viene proposta nel colore Blu America, con le calotte degli specchietti con grafiche "Stars & Stripes", sticker sulle fiancate e cerchi di lega da 16 pollici con bordo coppetta rosso. L'ispirazione yankee viene ripresa anche negli interni che presentano sedili rosso-avorio e la plancia in tinta bianca a contrasto. Infine, la vettura, disponibile anche in versione convertibile, è contraddistinta da un badge sul montante che riporta il numero di serie di questa edizione limitata. Sarà ordinabile a partire da febbraio 2012 con un prezzo di listino che parte da 14.500 euro per la berlina e 18.000 euro per la cabrio.
Freemont e 500 TwinAir. Nello stand del Lingotto troveranno spazio anche la 500C by Gucci e il nuovo allestimento TwinAir con pack "byAbarth", mentre in un'area allestita all'esterno sarà possibile provare alcune 500 TwinAir. La denominazione TwinAir indicherà non solo la motorizzazione, ma anche uno specifico allestimento, contraddistinto dall'esclusivo colore Verde Lime abbinato al tetto pianoblack in nero lucido. Infine, insieme a queste due versioni, che arriveranno sul mercato dall'inizio dell'anno prossimo al salone emiliano sarà presente anche una show car equipaggiata con un propulsore TwinAir turbo da 135 CV e caratterizzata da una carrozzeria di tonalità giallo opaco. Riflettori puntati anche sulla Fiat Freemont , primo veicolo frutto della partnership con la Chrysler. Saranno in mostra due esemplari equipaggiati con il 2.0 Multijet 2 da 170 CV, una a trazione anteriore e l'altra a trazione integrale AWD con cambio automatico a 6 marce, entrambi con sette posti standard.
La Punto model year 2012. L'altra vera novità del Lingotto, è la Punto model year 2012 (la cui presentazione era stata annunciata in un primo momento per il Salone di Francoforte e poi rimandata all'ultimo momento), che ha beneficiato di un importante aggiornamento estetico e tecnico. Sono scomparsi i baffi sul musetto, che non erano stati molto apprezzati dal pubblico, e i paraurti presentano ora la verniciatura integrale. Sul modello, inoltre, debutta il motore bicilindrico TwinAir turbo da 85 CV e 145 Nm di coppia e il 1.3 16V Multijet II rinnovato, anch'esso da 85 cavalli e 200 Nm di coppia massima.
La nuova Panda. Non poteva mancare uno spazio anche per la nuova Panda, presentata in anteprima mondiale al Salone di Francoforte e ora pronta a un altro bagno di folla prima di essere lanciata sul mercato a partire dalla prossima primavera. Per sottolineare il forte legame con il passato, a Bologna sarà presente la prima generazione del modello, una Fiat Panda del 1980, circondata da cinque modelli della sua nuova versione.
Postazione multimediale. Completano la gamma la Fiat Qubo Trekking con kit Nitro e la Fiat Sedici MY 2012. Nell'area espositiva ci sarà una postazione multimediale che, attraverso l'utilizzo di uno smartphone, consentirà agli utenti di sfidarsi in gare virtuali a bordo della nuova Panda. Infine, il pubblico troverà anche un desk del Mirafiori Outlet, la vetrina delle migliori auto aziendali di Fiat Group Automobiles, dove i visitatori potranno ricercare una vettura tre le oltre 1000 offerte selezionate.
Roberto Barone

  La Fiat Punto TwinAir model year 2012. La nuova Fiat Panda debutta al Motor Show, in calendario dal 3 all'11 dicembre.
  La Fiat Sedici model year 2012. Fiat Qubo Trekking con kit Nitro che prevede sticker sulle fiancate e sul portellone e roof box dedicato. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| SportKnight - 23/11/2011 12:31 PM a parte la panda non ci sono novità..... Bologna ha una rilevanza internazionale = 0 spaccato... Quindi aspettano marzo e Ginevra per presentare i 2 monovolumi ellezero. Alfa 159 FOREVER | |
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0 ore
| Fiat, oggi chiusura Termini Imerese Lo stabilimento Fiat di Termini Imere- se, nato nell'aprile del 1970,chiude in un clima di grande incertezza per il futuro di operai e indotto.Ancora qual- che ora e Sicilfiat sarà solo passato. Dal 2012 le chiavi dovrebbero passare alla Dr Motors, che si occupa di assem- blaggio di vetture low cost. Pesa l'incognita sui costi sociali del- la transizione per il comprensorio ter- mitano. L'Ad Fiat, Marchionne, ha anti- cipato la chiusura ad oggi. Davanti ai cancelli,in corso l'assemblea dei lavo- ratori aperta da Mastrosimone (Fiom).
(Rai Televideo)
Edited by Luc 24/11/2011 11:26 AM
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Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
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Chiavari (GE)
| Auto. Il Vecchio Continente è sempre più in picchiata. Secondo il capo del Lingotto nel 2012 l’Europa affronterà...Marchionne. «L’anno peggiore» La speranza è (solo) americanaFiat sta rivedendo al ribasso gli obiettivi,ma la «tenuta» potrebbe essere migliore del previsto Grazie a Chrysler la dipendenza dalle vendite europee si è dimezzata. A favore degli Usa
Se il mercato europeo si riprendesse almeno un po’. Se quello italiano non continuasse ad andare a picco. Se la Panda facesse miracoli, sfracelli, avesse ordini tali da spedire subito Pomigliano in overbooking, tre turni su tre, sei giorni su sette, 280 mila auto all’anno e non una in più solo perché, di più, la fabbrica non potrebbe farne. Ma niente di tutto questo accadrà. Non ci si avvicinerà neppure. Nessuna bacchetta magica spazzerà via, di colpo, gli incubi delle economie in area euro. E l’auto, che già nel continente non gode esattamente di buona salute, abbandona forse più di altri settori ogni residua speranza di ripresa a breve (se breve è l’orizzonte minimo dei prossimi dodici mesi).
Nella nebbia Le vendite europee, che a un certo punto del 2011 pareva potessero addirittura ripartire, sono giù in media dell’1,2% solo tra ottobre e gennaio, per fine anno non centreranno probabilmente nemmeno la crescita zero, e per il 2012 nebbia fittissima, non c’è stima che non sia rivista al ribasso e non c’è chi, ancora, si azzardi a fissare un numero accanto al segno meno. Tre per cento? Cinque? Cambia in continuazione. Le vendite italiane, non è una novità, sono messe persino peggio: quasi l’11% già perso, suppergiù altrettanto nelle previsioni allungate a fine anno, paura anche soltanto a immaginare quale «faccia» potrà avere da lì in avanti un mercato già precipitato ai livelli del 1993. Appena in Spagna, è più nera. A questo punto di questo pessimo quadro, arriva il primo piano su quello che al Paese interessa di più: la Fiat. La Fiat che in Europa ha immatricolato da gennaio l’11,9% in meno rispetto allo stesso periodo 2010, una bad performance ben poco mitigata dal fatto che, alle altre case forti nelle medie-piccole cilindrate, non è bastato lanciare nuovi modelli: per una Volkswagen che in solitaria controtendenza va su del 7,5%, ci sono una Toyota giù del 9%, una Renault in rosso dell’ 8,5%, un gruppo Psa che perde il 7,6% e, nella Parigi dei finanziamenti miliardari concessi due anni fa in cambio del mantenimento dei livelli occupazionali in Francia, annuncia ora il taglio di 4 mila posti «interni». La Fiat, ancora, che in Italia ha sempre il proprio core business europeo, che da noi fa la metà delle sue vendite continentali, e che però quest’anno ha già perso più di 60 mila macchine. Il 14%. Ecco. Questo è lo scenario da cui il Lingotto si affaccerà a un 2012 che, certo, porterà l’ossigeno della Panda ma sarà in ogni caso (Sergio Marchionne l’ha già detto) «il peggiore dei prossimi anni per i mercati d’Europa». Quello stesso ossigeno dalla prima vera, attesissima new entry da grandi numeri e prezzi bassi (ma perciò anche da «margini» inversamente proporzionali), qua rischia di essere bruciato da tutto il resto. E per Torino la «traversata nel deserto», che la partenza di Pomigliano e l’estensione a tutte le fabbriche del relativo «contratto di produttività» avrebbero dovuto interrompere, in realtà continuerà. Marchionne le stime di vendita Italia-Europa aveva già cominciato a tagliarle. Oggi avverte: «La questione è se saremo in gradi di ricavare gli stessi margini».
Obiettivi rivisti Dunque sì: qui, Fiat «sta rivedendo gli obiettivi» 2012. La qual cosa, naturalmente, comporterà una revisione dei target dell’intero gruppo. Che però potrebbe essere parecchio inferiore alle attese. E stupire il giro esterno agli addetti ai lavori. Perché l’impatto della nuova «botta italo-europea» sarà comunque molto, molto meno pesante di quello che avremmo visto anche solo sei mesi fa. Allora (meglio: in quel perimetro di bilancio) i conti sarebbero quasi certamente finiti in rosso, le perdite dell’auto europea avrebbero «mangiato» anche i profitti di quella brasiliana e dei veicoli commerciali. Ora, la differenza non sta solo nel consolidamento (da giugno) di Chrysler. Né unicamente nei profitti che Auburn Hills, in pieno rilancio, già porta e che di fatto già «fanno» l’utile Fiat (basta la fotografia dell’ultimo trimestre: agli 851 milioni di utili della gestione ordinaria Fiat Automobiles ha contribuito per 128 milioni, Chrysler per 556). Questo è il risultato finale (per adesso). Ma non è la pura somma dei numeri di due società, che peraltro hanno ancora molta strada da fare per l’integrazione piena (al di là di una fusione che non è nell’agenda 2012).
Effetto tampone Se Marchionne usa l’immagine del «mosaico in costruzione», se Detroit oggi consente a Torino di tamponare le emorragie di un mercato come quello europeo che sarà anche maturo e vittima della sua stessa incapacità di ristrutturarsi, ma rimane pur sempre imprescindibile per qualunque costruttore, tra le tante tessere del cambiamento strutturale conquistato insieme a Chrysler ce n’è una fin qui spesso sottovalutata. Sì, grazie a Auburn Hills il Lingotto «fa massa» su numeri, piattaforme, produzione. Sì, allarga la gamma dalle piccole-medie alle alte cilindrate (Suv inclusi). E sì: va a presidiare gli Usa con una casa Usa. La diversificazione geografica non è però semplice questione di bandierine. La carta solitamente trascurata fuori dal giro degli analisti, e la stessa che consentirà a Marchionne di attutire l’impatto della crisi europea, sta qui: anche oltre l’effetto del calo-vendite, il grado di dipendenza dal «mercato domestico» è di fatto dimezzato. Ieri il Vecchio Continente pesava per il 60% nel portafoglio-ricavi Fiat. Oggi è al 32%. Ieri il Nord America era fermo al 3%. Oggi sale al 47%. E al 65% con l’America Latina. Manca sempre, nel mappamondo del Lingotto, l’unico vero mercato comunque in espansione: l’Asia. E anche l’auto Usa, che adesso corre, non è detto non torni a essere frenata dalla seconda ondata di crisi globale. Per ora, però, va. Il bilanciamento funziona, i conti terranno. Dopodichè, è vero: una sola tessera fuori posto e, nell’euro-incubo che fa da cornice, tutto «il mosaico» impazzirebbe. Ma Marchionne è il primo a saperlo. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Questo dimostra ancora di piu' che Marchionne sta salvando la Fiat. Dopo averla salvata nel 2004 la sta salvando ancora nel 2011. Senza Chrysler Fiat sarebbe di nuovo sull'orlo del fallimento. E anche con qualche modello in piu' a listino la Fiat non farebbe meglio di Opel (che senza miliardi da GM sarebbe fallita anche quest'anno) Alfa 159 FOREVER | |
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Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
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Chiavari (GE)
| Marchionne parla di Suzuki... e Alfa
In recenti dichiarazioni l'amministratore delegato del gruppo Fiat si è detto disponibile a nuove collaborazioni con il costruttore giapponese e ha ribadito che non cederà l'Alfa Romeo, nonostante l'interesse di Volkswagen.
“TERZO INCOMODO” - Che il matrimonio tra la Suzuki e la Volkswagen sia in crisi non è certo un mistero: il costruttore giapponese ha avanzato un’azione legale presso un tribunale inglese per costringere la Volkswagen a cedere la sua quota di partecipazione (qui per saperne di più). A complicare la vicenda, arriva Sergio Marchionne.
AVANTI COSÌ - Come riporta il settimanale inglese Autocar, l'amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrylser si è detto pronto ad estendere eventuali collaborazioni con il costruttore giapponese: “continuiamo a lavorare insieme alla Suzuki e andremo avanti a farlo. Ho un ottimo rapporto con la famiglia Suzuki. Sono un piccolo costruttore, ma generano profitti. Sono coraggiosi, li ammiro per questo”. La Suzuki è un "boccone prelibato", perché potrebbe riverlarsi un partner fondamentale per rafforzare la presenza della Fiat nei mercati emergenti asiatici, dove i giapponesei sono molto forti.
L'ALFA NON SI TOCCA - Marchionne non ha poi fatto mancare una "frecciatina" al gruppo Volkswagen dicendo: “incontro di tanto in tanto Martin Winterkorn (amministratore delegato del gruppo), ed è vero che mi ha chiesto di vendergli l'Alfa Romeo, ma ho ribadito che non è nelle nostre intenzioni al momento. L'Alfa Romeo nelle mani della Volkswagen non sarebbe più l'Alfa”. | |
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1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
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| si perché invece alfa e lancia nel mano fiat (specie adesso) sono alfa e lancia.... | |
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1.9 JTDM SW Owner
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| KOKAL - 29/11/2011 11:52 PM L'Alfa Romeo nelle mani della Volkswagen non sarebbe più l'Alfa”. Nelle tue non mi sembra che stia molto meglio... Dal busso al bicilindrico | |
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1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
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| invece messicana buona eh | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
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| Comprex - 30/11/2011 3:23 PM invece messicana buona eh Nessuno ha mai parlato di produrre in Messico. La fabbrica per Giulia e SUV e' a 2 passi da Chicago negli USA. E almeno saranno nuovi modelli con pianali, motori e trasmissione made in Italy. Rinnovo l'invito a chi sogna un'alfa tedesca : andate a comprare una seat exeo. Perche' non avreste altro sotto la gestione VW. Alfa 159 FOREVER | |
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| marco1975 - 1/12/2011 7:40 AM Comprex - 30/11/2011 3:23 PM invece messicana buona eh Nessuno ha mai parlato di produrre in Messico. La fabbrica per Giulia e SUV e' a 2 passi da Chicago negli USA. E almeno saranno nuovi modelli con pianali, motori e trasmissione made in Italy. Rinnovo l'invito a chi sogna un'alfa tedesca : andate a comprare una seat exeo. Perche' non avreste altro sotto la gestione VW. Alfa 159 FOREVER io ho sempre sentito parlare di messico...e di giulietta allungata... | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
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| Comprex - 1/12/2011 8:56 AM marco1975 - 1/12/2011 7:40 AM Comprex - 30/11/2011 3:23 PM invece messicana buona eh Nessuno ha mai parlato di produrre in Messico. La fabbrica per Giulia e SUV e' a 2 passi da Chicago negli USA. E almeno saranno nuovi modelli con pianali, motori e trasmissione made in Italy. Rinnovo l'invito a chi sogna un'alfa tedesca : andate a comprare una seat exeo. Perche' non avreste altro sotto la gestione VW. Alfa 159 FOREVER io ho sempre sentito parlare di messico...e di giulietta allungata... Citami per favore una sola comunicazione semi-ufficiale che parli di Messico. La fabbrica che ha le linee su base C-wide e' a Belvedere Heights nell'Illinois ed e' logico che tutti i modelli Chrysler 200/Nassau - Dodge Avenger - Alfa Giulia - Lancia Flavia escano dalle stesse linee siccome avranno in comune l'essenziale... pianale/motori/cambi ecc Sul fatto che la base sia il C-wide, quindi pianale Giulietta allargato e allungato, siamo d'accordo. Alfa 159 FOREVER | |
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| marco1975 - 2/12/2011 11:09 AM Comprex - 1/12/2011 8:56 AM marco1975 - 1/12/2011 7:40 AM Comprex - 30/11/2011 3:23 PM invece messicana buona eh Nessuno ha mai parlato di produrre in Messico. La fabbrica per Giulia e SUV e' a 2 passi da Chicago negli USA. E almeno saranno nuovi modelli con pianali, motori e trasmissione made in Italy. Rinnovo l'invito a chi sogna un'alfa tedesca : andate a comprare una seat exeo. Perche' non avreste altro sotto la gestione VW. Alfa 159 FOREVER io ho sempre sentito parlare di messico...e di giulietta allungata... Citami per favore una sola comunicazione semi-ufficiale che parli di Messico. La fabbrica che ha le linee su base C-wide e' a Belvedere Heights nell'Illinois ed e' logico che tutti i modelli Chrysler 200/Nassau - Dodge Avenger - Alfa Giulia - Lancia Flavia escano dalle stesse linee siccome avranno in comune l'essenziale... pianale/motori/cambi ecc Sul fatto che la base sia il C-wide, quindi pianale Giulietta allargato e allungato, siamo d'accordo. Alfa 159 FOREVER http://www.autoblog.it/post/12926/alfa-romeo-un-nuovo-modello-e-uno-stabilimento-in-messico
bello la giulietta...sospensioni che peggio di così l'alfa mai. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Quello e' un articolo del marzo 2008, sono secoli fa al ritmo a cui andiamo. Se guardi su google, autoblog, italiaspeed ecc vedrai che in Messico ci sono le linee per la 500 e il Freemont e c'erano quelle del PT Cruiser. Ma tutte le segmento D sono negli USA e le segmento E a Brompton nel Canada. . Alfa 159 FOREVER | |
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| Vi propongo la lettura di un articolo tutto sommato semplice ed elementare uscito oggi sul Fatto Quotidiano. Ecco il link. Mi sembra interessante, oltre che per il contenuto anche per il linguaggio chiaro di chi non parla da addetto ai lavori. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
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| kalokagathia21 - 2/12/2011 3:14 PM Vi propongo la lettura di un articolo tutto sommato semplice ed elementare uscito oggi sul Fatto Quotidiano. Ecco il link. Mi sembra interessante, oltre che per il contenuto anche per il linguaggio chiaro di chi non parla da addetto ai lavori. Ho letto l'articolo che hai allegato. Il giornalista riflette solo in termini di vendite. E i profitti ? Puoi vendere tantissimo e far fallimento. Prendi Opel : ha una gamma super-completa e perde miliardi di euro l'anno ; senza il sostegno della casa madre GM non esisterebbe. Poi siamo tutti d'accordo che vorremmo vedere piu' modelli nuovi e che i concessionari Fiat-Alfa sono un po' vuoti. Ma il giornalista si sbaglia quando dice che le novita' dell'era Marchionne non vendono : al contrario, ogni lancio raggiunge gli obiettivi (vedasi Giulietta, Ypsilon, Freemont). Infine consiglerei al giornalista di andarci piano quando cita le quote di mercato... in Italia da alcuni mesi la quota del gruppo non scende piu', si e' stabilizzata. Con l'arrivo della Panda e dell'Ellezero andra' su. Insomma, bisogna stare attenti a non mischiare la nostra frustrazione da clienti e da fans del marchio con la buona gestione di una societa' multinazionale (che per altro va a gonfie vele nelle Americhe - 60% del fatturato del gruppo) in un periodo di crisi severa. Alfa 159 FOREVER | |
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| marco1975 - 2/12/2011 4:59 PM kalokagathia21 - 2/12/2011 3:14 PM Vi propongo la lettura di un articolo tutto sommato semplice ed elementare uscito oggi sul Fatto Quotidiano. Ecco il link. Mi sembra interessante, oltre che per il contenuto anche per il linguaggio chiaro di chi non parla da addetto ai lavori. Ho letto l'articolo che hai allegato. Il giornalista riflette solo in termini di vendite. E i profitti ? Puoi vendere tantissimo e far fallimento. Prendi Opel : ha una gamma super-completa e perde miliardi di euro l'anno ; senza il sostegno della casa madre GM non esisterebbe. Poi siamo tutti d'accordo che vorremmo vedere piu' modelli nuovi e che i concessionari Fiat-Alfa sono un po' vuoti. Ma il giornalista si sbaglia quando dice che le novita' dell'era Marchionne non vendono : al contrario, ogni lancio raggiunge gli obiettivi (vedasi Giulietta, Ypsilon, Freemont). Infine consiglerei al giornalista di andarci piano quando cita le quote di mercato... in Italia da alcuni mesi la quota del gruppo non scende piu', si e' stabilizzata. Con l'arrivo della Panda e dell'Ellezero andra' su. Insomma, bisogna stare attenti a non mischiare la nostra frustrazione da clienti e da fans del marchio con la buona gestione di una societa' multinazionale (che per altro va a gonfie vele nelle Americhe - 60% del fatturato del gruppo) in un periodo di crisi severa. Alfa 159 FOREVER Opel sta facendo la gamma completa e continua a sostenerla (in perdita) per guadagnare quote di mercato, è una strategia decisa da GM che in Opel stanno eseguendo. | |
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Chiavari (GE)
| Fiat: firmato l'accordo per il nuovo contratto, Marchionne: «Svolta storica, diritti tutelati»L' intesa interessa 86.200 dipendenti e taglia fuori la Fiom. Premio di 600 euro nel 2012, soldi al posto della riduzione delle pause. Norme anti-assenteismo. Camusso: «Manca la libertà sindacale»MILANO - Dal primo gennaio 86.200 dipendenti degli stabilimenti italiani di Fiat avranno un nuovo contratto aziendale, sul modello di quello già introdotto lo scorso anno a Pomigliano. L'intesa di portata storica per le relazioni industriali italiane è stata raggiunta nel primo pomeriggio a Torino con i sindacati dei lavoratori, esclusa la Fiom-Cgil. Il nuovo contratto arriva dopo la duplice decisione del gruppo guidato da Sergio Marchionne di uscire da Confindustria e di disdire tutti gli accordi nazionali e conta le firme di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat. Marchionne ha parlato di «svolta storica per l'azienda e suoi lavoratori, i primi a beneficiare dell'aumento di produttività». Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, «si pone il problema della libertà sindacale» e si rende necessaria la modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, quello sulla costituzione delle rappresentanze sindacali.
SANZIONATO L'ASSENTEISMO - Tra le principali novità ci sono la maggiorazione dal 50% al 60% dello straordinario al sabato e l'aggiunta ai cinque scatti di anzianità biennali di un sesto scatto quadriennale. Per il 2012 i lavoratori riceveranno un premio straordinario di 600 euro che sarà corrisposto nelle buste paga di luglio. A regime si lavorerà su 18 turni (3 al giorno su 6 giorni), con una settimana di 6 giorni lavorativi e la successsiva di 4 giorni. L'azienda potrà chiedere di lavorare al sabato e fino a 120 ore di straordinario (80 in più di quelli attuali). Sono previste anche la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti con la monetizzazione in busta paga dei 10 minuti tagliati, norme per contenere l'assenteismo, la clausola di responsabilità in base alla quale chi non rispetta gli accordi verrà sanzionato in termini di contributi e permessi sindacali.
LA SCOMPARSA DELLE RSU - Non ci saranno più le Rsu, ma le Rsa (rappresentanti sindacali aziendali) che verranno nominate dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto sulla base di quanto previsto dall'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori. In questo modo la Fiom, non avendo firmato, resterà fuori dalle fabbriche.
MARCHIONNE LODA I SINDACATI «CORAGGIOSI» - «A quei sindacati che hanno abbracciato con noi questa sfida va riconosciuto il coraggio di cambiare le cose, va dato atto della mentalità innovativa che è l'unica in grado di costruire una base solida per il futuro», ha commentato Marchionne, riconoscendo che «non è stato facile» arrivare all'accordo che ha escluso il primo sindacato metalmeccanico, la Fiom-Cgil. Tuttavia le altre sigle «tutti quelli seduti al tavolo hanno compreso perfettamente che non era più possibile restare legati ai modelli del passato, gli stessi che hanno portato i nostri stabilimenti italiani ad allontanarsi negli anni dagli standard del resto del mondo» | |
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| KOKAL - 13/12/2011 4:05 PM Fiat: firmato l'accordo per il nuovo contratto, Marchionne: «Svolta storica, diritti tutelati»L' intesa interessa 86.200 dipendenti e taglia fuori la Fiom. Premio di 600 euro nel 2012, soldi al posto della riduzione delle pause. Norme anti-assenteismo. Camusso: «Manca la libertà sindacale»MILANO - Dal primo gennaio 86.200 dipendenti degli stabilimenti italiani di Fiat avranno un nuovo contratto aziendale, sul modello di quello già introdotto lo scorso anno a Pomigliano. L'intesa di portata storica per le relazioni industriali italiane è stata raggiunta nel primo pomeriggio a Torino con i sindacati dei lavoratori, esclusa la Fiom-Cgil. Il nuovo contratto arriva dopo la duplice decisione del gruppo guidato da Sergio Marchionne di uscire da Confindustria e di disdire tutti gli accordi nazionali e conta le firme di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat. Marchionne ha parlato di «svolta storica per l'azienda e suoi lavoratori, i primi a beneficiare dell'aumento di produttività». Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, «si pone il problema della libertà sindacale» e si rende necessaria la modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, quello sulla costituzione delle rappresentanze sindacali.
SANZIONATO L'ASSENTEISMO - Tra le principali novità ci sono la maggiorazione dal 50% al 60% dello straordinario al sabato e l'aggiunta ai cinque scatti di anzianità biennali di un sesto scatto quadriennale. Per il 2012 i lavoratori riceveranno un premio straordinario di 600 euro che sarà corrisposto nelle buste paga di luglio. A regime si lavorerà su 18 turni (3 al giorno su 6 giorni), con una settimana di 6 giorni lavorativi e la successsiva di 4 giorni. L'azienda potrà chiedere di lavorare al sabato e fino a 120 ore di straordinario (80 in più di quelli attuali). Sono previste anche la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti con la monetizzazione in busta paga dei 10 minuti tagliati, norme per contenere l'assenteismo, la clausola di responsabilità in base alla quale chi non rispetta gli accordi verrà sanzionato in termini di contributi e permessi sindacali.
LA SCOMPARSA DELLE RSU - Non ci saranno più le Rsu, ma le Rsa (rappresentanti sindacali aziendali) che verranno nominate dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto sulla base di quanto previsto dall'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori. In questo modo la Fiom, non avendo firmato, resterà fuori dalle fabbriche.
MARCHIONNE LODA I SINDACATI «CORAGGIOSI» - «A quei sindacati che hanno abbracciato con noi questa sfida va riconosciuto il coraggio di cambiare le cose, va dato atto della mentalità innovativa che è l'unica in grado di costruire una base solida per il futuro», ha commentato Marchionne, riconoscendo che «non è stato facile» arrivare all'accordo che ha escluso il primo sindacato metalmeccanico, la Fiom-Cgil. Tuttavia le altre sigle «tutti quelli seduti al tavolo hanno compreso perfettamente che non era più possibile restare legati ai modelli del passato, gli stessi che hanno portato i nostri stabilimenti italiani ad allontanarsi negli anni dagli standard del resto del mondo» Rivendico il diritto di scrivere la mia opinione senza essere assalito da nessun utente in disaccordo, vediamo se sarà possibile.
Innanzi tutto, se l'Azienda ha disdettato il vecchio contratto senza concertare la decisione con nessuno per sottoscriverne uno nuovo con chi gli pareva è ovvio che l'ha fatto per ottenere in qualche modo un beneficio. Ora sta tutto nel vedere questo beneficio di che natura è.
Le 120 ore di straordinario obbligatorie, che si aggiungono alle 160 ordinarie, portano il potenziale monte ore lavorate/mese a 280, che significa più o meno 12 ore al giorno. Io non so chi di voi abbia mai lavorato in fabbrica, ma sicuramente ognuno di noi ha almeno un parente o conoscente che fa l'operaio: vi invito a chiedere a questa persona, specie se ha più di 45/50 anni, in che condizioni arriva a casa dpo 8 ore alla catena di montaggio con i 40 minuti di pausa previsti dall'attuale contratto nazionale. La risposta che vi verrà data è il motivo per cui questo accordo diminuirà la produttività invece che aumentarla (consederate anche che con le ultime modifiche alla previdenza si lavorerà fino a 66 anni).
Malattia pagata: insieme alle ferie e ai permessi retribuiti, è stata una delle più grandi conquiste sindacali in quanto sancisce il principio per cui il lavoratore non è una macchina ma una persona, con tutte le necessità ed esigenze che questo comporta. Stabilire che una parte della malattia non deve essere pagata o deve essere pagata meno perchè "se no c'è chi fa il furbo" significa scavalcare il ruolo dei medici, che sono gli unici a poter stabilire se uno sta male oppure no. Piuttosto, per evitare abusi, che rimangono comunque a carico di INPS ed INAIL, le aziende possono consorziarsi per pagare delle visite di controllo come avviene nel settore pubblico.
Per quanto riguarda la truffa del 600 euro di premio nel 2012, altro non sono che un misera compensazione dell'ultima tranche di aumenti previsti dall'accordo del 2008, che, lo ricordo, è stato cancellato insieme a tutti gli altri. Chi vogliono prendere in giro?
Queste sono le misure che dovrebbero aumentare la produttività, rimane il solito quesito che ci si continua a porre senza ricevere risposta alcuna: per produrre cosa? Dove? Quando? Come? Con quali investimenti? Nessuno sa, perchè non è stato ma descritto, in cosa consite nello specifico il cd Piano Fabbrica Italia, che Marchionne dovrebbe presentare come ha fatto negli altri Paesi in cui i Governi l'hanno preteso (USA, Brasile, Serbia. Solo la Polonia si è affidata come noi a scatola chiusa). Forse si vuole continuare con 3 settimane al mese di cassa integrazione per poi recuperare con operai che lavorano 12 ore al giorno in turni ininterrotti per pochi giorni?
Infine, la questione della rappresentanza sindacale, che chi affronta spinto da odio ideologico non riesce a cogliere nella sua serietà. I sindacati sono organizzazioni di lavoratori che agli albori della loro storia le aziende e le forze politiche reazionarie hanno contrastato con violenza inaudita, e sono ad oggi l'unico strumento noto per dare ai lavoratori la possibilità di raffrontarsi alla pari con gli altri poteri economici e politici. Se nessuno di voi ha in mente strumenti alternativi più efficaci, allora deve riconoscere l'importanza dei sindacati stessi. Detto questo, è altrettanto vero che i sindacati, per non diventare casta, devono essere eletti dal basso, con mandati a scadenza. Con il nuovo accordo, invece, saranno i dirigenti dei sindacati accomodanti con l'Azienda gli unici a poter rappresentare tutti i lavoratori. Insomma, in Fiat ci sarà un gruppo di pseudosindacalisti che instaurerà un rapporto personale con il management e con cui prenderà tutti gli accordi senza dover rendere conto a nessuno. Secondo voi, oggettivamente, quali interessi faranno queste persone, dei privilegiati che per rimanere al loro posto non devono dare troppo fastidio a chi dovrebbero incalzare quotidianamente?
Edited by kalokagathia21 13/12/2011 8:29 PM
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