|

1.9 JTDM SW Owner Nero carbonio Utente del mese Dicembre 2010 Utente del mese Novembre 2014 Posts: 5487 1.782,83 ore
       
Matera
| labbio - 7/8/2012 3:28 PM Lazza - 1/8/2012 4:05 PM cuoresportivo86 - 1/8/2012 10:10 AM Eh si, Marchionne è proprio un pirla... Gli utili vengono da altri mercati, l'Europa segna un preoccupante segno meno. Recentemente ho letto un'articolo (mi sembra sulla versione cartacea di 4ruote ) nel quale si affermava che le perdite in Europa di Fiat e Opel sono allineate, nonostante le differenti politiche aziendali. Fiat ha congelato i nuovi modelli e ridotto la gamma all'osso, Opel non ha mai avuto una gamma così ampia. Alla luce dei fatti ed a parità di perdite, avrei preferito che anche il gruppo Fiat avesse una gamma più articolata.
praticamente preferiresti più che ci fosse il bagno di sangue alla opel  | |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,28 ore
  
Cremona
| KOKAL - 7/8/2012 7:27 PM Le perdite non sono per nulla allineate.Fiat ha perso 246 milioni nel primo semestre dell'anno, Opel 300. Opel è in perdita dal 1999 e in 12 anni ha accumulato perdite per 13 miliardi di euro.Per GM è una palla al piede. Fiat, ancora lo scorso anno ha chiuso in utile. Fiat era sull'orlo del baratro nel 2004 e 3 anni fa si è comprata Chrysler che ora ne sostiene i conti, sfruttando anche tecnologia italiana per implementare nuovi modelli che verranno poi commercializzati in gran parte dei mercati mondiali, incluso quello europeo. Mi sembrano un bel po' diverse le cose.......
In effetti rileggendo con attenzione l'articolo, mi sono accorto che snocciola cifre riferite ad altri periodi e poco confrontabili tra loro. Letto sulla sdraio in vacanza, mi ero fatto ingannare dalla chiusura: "Che si bombardi il mercato di modelli nuovi o che si tengano in vita (quasi) solo quelli esistenti, insomma, sembra che il risultato non cambi. Tutti i marchi fortemente dipendenti dal Vecchio continente - Opel e Fiat, ma acnhe Citroen, Peugeot e Renault - patscono un mercato in crisi nera."
| |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Q Owner Verde muschio "l' ornitorinco"Utente del mese Ottobre 2011
 Posts: 4791 5.936,58 ore
       
Piacenza (Emilia_Romagna)
| Nuova chiusura prevista per Pomigliano: due settimane di cassa integrazione.
Corriere.it
Repubblica.it
LaStampa.it
| |
|

1.9 JTDM Owner Grigio titanio Posts: 9250 1.705,23 ore
      
Taranto
| Appost........ | |
|

1.9 JTDM SW Q Owner Nero pastello "EPER umano" Utente del mese Marzo 2007 Primo utente del mese 2008
  Posts: 7312 2.059,23 ore
    
Parma
| LA CONVENTION CHRYSLER DI LAS VEGASChrysler all'attacco negli Usa Sessantasei nuovi prodotti in 2 anniMarchionne svela i piani ai concessionari: «Il gruppo viaggia ad alta velocità, non possiamo fermarci ora»MILANO- Sessantasei novità di prodotto nei prossimi due anni per «un gruppo che procede ad alta velocità». Parola di Sergio Marchionne che a Las Vegas davanti a 2.600 concessionari provenienti da tutto il mondo ha presentato i piani per il gruppo Chrysler fino al 2014. Sergio Marchionne alla convention di Las Vegas LA CASA AMERICANA «RISANATA»-L'America, insieme al Brasile, è ormai il motore del Lingotto: per il 29esimo mese di fila, in agosto, le vendite, sono aumentate del 14%, niente a che vedere con la pesante crisi europea che impone cassa integrazione, ripensamenti e rinvii sui prossimi lanci. Ecco perché negli Usa «Chrysler non si può fermare». Dopo essere risorta dalle ceneri della bancarotta: «Siamo a meno di due anni di distanza dall'avere una linea di prodotti quasi interamente rinnovata rispetto a quella che potevamo offrire nel giugno 2009», ha aggiunto il manager italo-canadese. «Non possiamo permetterci di riposare proprio ora, dobbiamo rimanere concentrati e attenti. Per avere successo non basta produrre veicoli di qualità e dal forte appeal». Due anni fa a Orlando, in Florida, per la prima volta l'amministratore delegato incontrava i dealer presentando loro 29 novità, ma «le circostanze erano molto diverse, ci trovavamo in condizioni difficili. Oggi inizia una nuova fase del viaggio della Chrysler». | |
|

Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| Piano "Fabbrica Italia" carta straccia
Con la nota diffusa oggi dall'Azienda, il cosiddetto Piano Fabbrica Italia, annunciato ripetutamente e mai presentato nel dettaglio, diventa ufficialmente carta straccia. A leggere il comunicato, la sensazione che si ha è che Fiat dica "abbiamo scherzato, sono passati due anni e siccome non abbiamo voglia di prendere impegni con nessuno, specie se non mettete soldi pubblici sul piatto, noi facciamo il cazzo che ci pare. Con buona pace delle carte firmate in pompa magna e dei sacrifici chiesti ai lavoratori con un referendum-ricatto fatto promettendo aria fritta". Complimenti a Fim e Uilm, che ora si terranno delegati non eletti da nessuno a fare i servi in una realtà destinata a ridimensionarsi chissà fino a che punto.
P.S. Chi ha voglia può scorrere a ritroso queste pagine e cercarsi il post in cui prevedevo questo epilogo, circa un anno fa. Ricordarsi che la Consob aveva già chiesto chiarezza sul "piano" a Marchionne, il quale aveva risposto così.
Edited by kalokagathia21 13/9/2012 7:49 PM
| |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,28 ore
  
Cremona
| Io non ho avuto la stessa sensazione. Due anni fa nessuno si aspettava una contrazione così drastica del mercato auto in Europa e in Italia. Ovvio che i piani industriali di allora vadano rivisti. L'acceno al contributo pubblico serve a rimarcare che Fiat è (purtroppo) libera di operare secondo regole proprie. perchè il sistema economico attuale è così. Le industrie producono dove hanno maggiori vantaggi, dove la mano d'opera costa meno o dove i governi concedono agevolazioni in cambio di impegni concredti a creare e/o mantenere posti di lavoro. Gli unici vincoli che tengono la produzione o la progettazione ancorata ai luoghi originali delle aziende sono la possibilità di identificare un prodotto come "made in..." e un filo di etica che impedisce di mettere con il culo per terra migliaia di famiglie, ma quest'ultima (l'etica) aime sta scomparendo.
Più che la revisione del piano "Fabbrica Italia" a Fiat, o meglio a Marchionne & co, si può contestare di aver scelto una politica attendista, congelando qualsiasi tipo di iniziativa in Europa in attesa di tempi migliori, concentrandro le energie esclusivamente nei mercati con un trend positivo. Il mercato è in crisi, ma non saranno certo i doppioni delle auto previste per Cina (Fiat Viaggio) a poter rilanciare seriamente il mercato. Perchè, ad esempio, è stato bocciato il progetto di un suv compatto, l'unico settore che ancora è in grado di destare un po' di interesse tra il pubblico, sostituendolo con una due volumi derivata da un'auto prevista per altri mercati?
| |
|

1.9 JTDM SW Owner Nero oceano" Utente del mese Agosto 2011 "dupiottesimo owner"
 Posts: 1891 1.416,18 ore
       
PUGLIA la terra del sole e del mare
| Piccolo ma significativo OT, a Bari la più grande concessionaria Opel dopo 60 anni ha chiuso i battenti mettendo fuori 60 persone. La Opel!!! | |
|

Amministratore 1.9 JTDM Owner Grigio Titanio Utente del mese Luglio 2011 Posts: 11080 8.682,48 ore
     
POTENZA
| Lo stesso è capitato qui l'anno scorso alla più grossa concessionaria Fiat-Lancia (che tra l'altro era centro smistamento per tutto il sud Italia), con conseguente perdita di posto di lavoro di una marea di venditori e meccanici (alcuni tra i più esperti e storici di Fiat).
Un anno prima il figlio aveva aperto, nello stesso sito, ma a circa 200m di distanza, una concessionaria VW, quella è ancora aperta. | |
|

Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| labbio - 13/9/2012 9:37 PM Io non ho avuto la stessa sensazione. Due anni fa nessuno si aspettava una contrazione così drastica del mercato auto in Europa e in Italia. Ovvio che i piani industriali di allora vadano rivisti. L'acceno al contributo pubblico serve a rimarcare che Fiat è (purtroppo) libera di operare secondo regole proprie. perchè il sistema economico attuale è così. Le industrie producono dove hanno maggiori vantaggi, dove la mano d'opera costa meno o dove i governi concedono agevolazioni in cambio di impegni concredti a creare e/o mantenere posti di lavoro. Gli unici vincoli che tengono la produzione o la progettazione ancorata ai luoghi originali delle aziende sono la possibilità di identificare un prodotto come "made in..." e un filo di etica che impedisce di mettere con il culo per terra migliaia di famiglie, ma quest'ultima (l'etica) aime sta scomparendo.
Più che la revisione del piano "Fabbrica Italia" a Fiat, o meglio a Marchionne & co, si può contestare di aver scelto una politica attendista, congelando qualsiasi tipo di iniziativa in Europa in attesa di tempi migliori, concentrandro le energie esclusivamente nei mercati con un trend positivo. Il mercato è in crisi, ma non saranno certo i doppioni delle auto previste per Cina (Fiat Viaggio) a poter rilanciare seriamente il mercato. Perchè, ad esempio, è stato bocciato il progetto di un suv compatto, l'unico settore che ancora è in grado di destare un po' di interesse tra il pubblico, sostituendolo con una due volumi derivata da un'auto prevista per altri mercati?
Ti quoto aggiungendo due cose: in Italia è previsto dalla Costituzione, Articolo 41, che le Aziende debbano operare nell'interesse, anche sociale, della nazione. Il problema è che le leggi vanno applicate dai Governi ma in questi anni nessuno ha mai fatto politica industriale, stabilendo su quali settori il Paese dovesse investire e quali no. Se l'automobile, che vale l'8,5% del Pil, è ancora considerato strategico, Berlusconi e Tremonti prima e Monti e Passera ora devono immediatamente convocare il management di Fiat e pretendere di conoscere i piani per il futuro, quindi governare di conseguenza. E' la stessa cosa che hanno fatto Obama e la Merkel con lo stesso Marchionne, uno dandogli fiducia e l'altra no.Per quanto riguarda "Fabbrica Italia", se veramente non ha mai avuto nessun valore, allora si devono annullare anche le premesse che facevano parte del Piano, cioè il nuovo contratto aziendale che Fiat ha imposto con ricatto e facili promesse, e devono rientrare negli stabilimenti i delegati Fiom, gli ultimi ad esserci entrati col voto libero dei lavoratori. | |
|

1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
Roma
| premetto che, come è noto, sono un po' contrario alla "multinazionalizzazione". Ho letto il comunicato, nell'ultima parte si dice che la fiat, essendo multinazionale, "ha il diritto e il dovere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia". Mi lascia completamente ammutolito, ammettendo esista un diritto così come lo definiscono loro, la questione del dovere di fare scelte industriali razionali e pienamente autunome. Ora, vorrei capire, chi ha scritto il comunicato sa cosa significa la dizione diritto e dovere???!?!?! | |
|

1.9 JTDM SW Owner Nero carbonio Utente del mese Dicembre 2010 Utente del mese Novembre 2014 Posts: 5487 1.782,83 ore
       
Matera
| kalokagathia21 - 14/9/2012 9:35 PM labbio - 13/9/2012 9:37 PM Io non ho avuto la stessa sensazione. Due anni fa nessuno si aspettava una contrazione così drastica del mercato auto in Europa e in Italia. Ovvio che i piani industriali di allora vadano rivisti. L'acceno al contributo pubblico serve a rimarcare che Fiat è (purtroppo) libera di operare secondo regole proprie. perchè il sistema economico attuale è così. Le industrie producono dove hanno maggiori vantaggi, dove la mano d'opera costa meno o dove i governi concedono agevolazioni in cambio di impegni concredti a creare e/o mantenere posti di lavoro. Gli unici vincoli che tengono la produzione o la progettazione ancorata ai luoghi originali delle aziende sono la possibilità di identificare un prodotto come "made in..." e un filo di etica che impedisce di mettere con il culo per terra migliaia di famiglie, ma quest'ultima (l'etica) aime sta scomparendo.
Più che la revisione del piano "Fabbrica Italia" a Fiat, o meglio a Marchionne & co, si può contestare di aver scelto una politica attendista, congelando qualsiasi tipo di iniziativa in Europa in attesa di tempi migliori, concentrandro le energie esclusivamente nei mercati con un trend positivo. Il mercato è in crisi, ma non saranno certo i doppioni delle auto previste per Cina (Fiat Viaggio) a poter rilanciare seriamente il mercato. Perchè, ad esempio, è stato bocciato il progetto di un suv compatto, l'unico settore che ancora è in grado di destare un po' di interesse tra il pubblico, sostituendolo con una due volumi derivata da un'auto prevista per altri mercati?
Ti quoto aggiungendo due cose: in Italia è previsto dalla Costituzione, Articolo 41, che le Aziende debbano operare nell'interesse, anche sociale, della nazione. Il problema è che le leggi vanno applicate dai Governi ma in questi anni nessuno ha mai fatto politica industriale, stabilendo su quali settori il Paese dovesse investire e quali no. Se l'automobile, che vale l'8,5% del Pil, è ancora considerato strategico, Berlusconi e Tremonti prima e Monti e Passera ora devono immediatamente convocare il management di Fiat e pretendere di conoscere i piani per il futuro, quindi governare di conseguenza. E' la stessa cosa che hanno fatto Obama e la Merkel con lo stesso Marchionne, uno dandogli fiducia e l'altra no. Per quanto riguarda "Fabbrica Italia", se veramente non ha mai avuto nessun valore, allora si devono annullare anche le premesse che facevano parte del Piano, cioè il nuovo contratto aziendale che Fiat ha imposto con ricatto e facili promesse, e devono rientrare negli stabilimenti i delegati Fiom, gli ultimi ad esserci entrati col voto libero dei lavoratori.
sai come funziona? il governo puo' mettere tutti gli obblighi che vuole,se decidono di andare via dall'italia aivoglia a darsi di testa al muro... sai cosa puo' fare il governo? sborsare altri soldi per far rimanere la fiat in italia con gli stabilimenti,un'altro pagliativo in pratica.. e a che serve? tanto tra un anno stiamo di nuovo al punto di partenza...
l'unica vera soluzione sarebbe iniziare a detassare le aziende ed incentivare a rimanere o ad aprire in italia..ma poi i soldi per i porci comodi loro dove li trova lo stato?? | |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,28 ore
  
Cremona
| Comprex - 14/9/2012 11:41 PM premetto che, come è noto, sono un po' contrario alla "multinazionalizzazione". Ho letto il comunicato, nell'ultima parte si dice che la fiat, essendo multinazionale, "ha il diritto e il dovere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia". Mi lascia completamente ammutolito, ammettendo esista un diritto così come lo definiscono loro, la questione del dovere di fare scelte industriali razionali e pienamente autunome. Ora, vorrei capire, chi ha scritto il comunicato sa cosa significa la dizione diritto e dovere???!?!?!
Tutto sta a capire a chi si riferisce la frase del comunicato. "ha il diritto e il dovere, nei confronti degli azionisti, di scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia" tutto aquista un senso. Orami questi grandi gruppi guardano solo ai propri interessi, un po' come le corporation americane che, per legge, sono autorizzate ad agire in difesa dei propri azionisti anche quando il loro operato può essere lesivo di diritti dei lavoratori e/o cittadini.
| |
|

1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
Roma
| labbio - 15/9/2012 8:51 AM Comprex - 14/9/2012 11:41 PM premetto che, come è noto, sono un po' contrario alla "multinazionalizzazione". Ho letto il comunicato, nell'ultima parte si dice che la fiat, essendo multinazionale, "ha il diritto e il dovere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia". Mi lascia completamente ammutolito, ammettendo esista un diritto così come lo definiscono loro, la questione del dovere di fare scelte industriali razionali e pienamente autunome. Ora, vorrei capire, chi ha scritto il comunicato sa cosa significa la dizione diritto e dovere???!?!?! Tutto sta a capire a chi si riferisce la frase del comunicato. "ha il diritto e il dovere, nei confronti degli azionisti, di scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia" tutto aquista un senso. Orami questi grandi gruppi guardano solo ai propri interessi, un po' come le corporation americane che, per legge, sono autorizzate ad agire in difesa dei propri azionisti anche quando il loro operato può essere lesivo di diritti dei lavoratori e/o cittadini. scusa ma o sono rincoglionito io oppure "nei confronti di azionisti" nel comunicato non c'è. ed essendo un comunicato pubblico la frase mi sembra un po' inquietante, anche perché più che un dovere nei confronti degli azionisti vedo un vincolo contrattuale... | |
|

Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,28 ore
  
Cremona
| Comprex - 15/9/2012 9:21 AM scusa ma o sono rincoglionito io oppure "nei confronti di azionisti" nel comunicato non c'è. ed essendo un comunicato pubblico la frase mi sembra un po' inquietante, anche perché più che un dovere nei confronti degli azionisti vedo un vincolo contrattuale...
Certo che non c'è, ma il tono e il contenuto del messaggio lascia sottointendere che i diritti e doveri di cui si parla non sono certo nei confronti di terzi, ma della società stessa e dei suoi azionisti. Ora non ricordo nel dettaglio tutti i passaggi della vicenda, mi sembra di ricordare che Fiat non abbia firmato nessun contratto con il governo. Hanno semplicemente preso una serie di impegni che, credo, non sono mai stati formalizzati con un vincolo scritto. Giuridicamente sarà difficile obbligare Fiat a rispettare tali accordi, così come chiedere di cancellare il nuovo contratto.
Non sto dicendo che Fiat abbia ragione, ma la situazione è questa. Possiamo lamentarcene finchè vogliamo, ma finchè non cambieranno le regole globali dell'economia o lo stato italiano non adotterà strategie serie per incentivare/preservare investimenti sul nostro territoio, questo tipo di situazioni si verificheranno sempre più frequentemente, a discapito dei lavoratori. Di esempi ce ne sono mille, Omsa, Sigma Tau...
| |
|