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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| Basta, non se ne può più di un'Azienda che fa di tutto per tenere in ostaggio un Paese e, in particolare, la città di Torino. Ora, dopo la storia della sponsorizzazione vietata a Volkswagen del Salone dell'Auto, che poi non si è fatto, e dopo i miliardi di euro che regaliamo da decenni per acquistare autobus Iveco a prezzi doppi rispetto quelli offerti dalle altre Case, questo è l'ultimo inaccettabile veto:
Mi auguro che la giunta comunale, visti i recenti sviluppi e considerando che ha migliaia di cittadini dipendenti del Lingotto in cassaintegrazione senza una prospettiva per il futuro, cominci finalmente ad aprire le porte alle realtà che hanno veramente voglia di investire e portare occupazione. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| 50 posti teorici per un car sharing... o qualche migliaio da salvare a mirafiori e a grugliasco... hmmm aspetta, non riesco a decidere cosa sia piu' importante  Non e' che viene in mente un momentino che la concorrenza fa la stessa cosa a casa loro ? Ah dimenticavo, solo la Fiat e' il diavolo, gli altri tutti santi. Alfa 159 FOREVER PS : parlando di cose serie, davanti a 2900 concessionari Marchionne ha confermato la piccola Jeep e la 500X a Mirafiori, anche se con un ritardo di 3 mesi rispetto al piano. Chissa' come mai di questo non si parla. Il car sharing sara' senz'altro piu' importante. | |
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Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
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Chiavari (GE)
| kalokagathia21 - 13/9/2012 7:22 PM Con la nota diffusa oggi dall'Azienda, il cosiddetto Piano Fabbrica Italia, annunciato ripetutamente e mai presentato nel dettaglio, diventa ufficialmente carta straccia. A leggere il comunicato, la sensazione che si ha è che Fiat dica "abbiamo scherzato, sono passati due anni e siccome non abbiamo voglia di prendere impegni con nessuno, specie se non mettete soldi pubblici sul piatto, noi facciamo il cazzo che ci pare. Con buona pace delle carte firmate in pompa magna e dei sacrifici chiesti ai lavoratori con un referendum-ricatto fatto promettendo aria fritta". Complimenti a Fim e Uilm, che ora si terranno delegati non eletti da nessuno a fare i servi in una realtà destinata a ridimensionarsi chissà fino a che punto.
Veramente il comunicato non è da interpretarsi a sensazioni, bensì con realismo visto che dice che il piano Fabbrica italia è inadeguato a quella che è stata l'involuzione del mercato dell'auto in Europa, ma soprattutto in Italia che è il mercato principale per Fiat-Alfa-Lancia. Io non ci vedo nulla di così scandaloso, mentre il seguente assunto:
"Il leader della Fiom, Maurizio Landini: "Fiat vende meno perché non ha fatto gli investimenti. Invece di attaccare lo Statuto e parlare a vanvera di produttività, il governo convochi il gruppo e avvii politica industriale degna di questo nome"."
è una chiara falsità, visto che anche chi ha fatto investimenti e ha gamme rinnovate perde anche più di Fiat.Si puo' parlare di cosa sia giusto e dell'esatto contrario finchè si vuole, ma l'unico modo per far capire a molti che se Fiat sbaglia anche uno solo degli investimenti va a gambe all'aria, è che l'investimento sbagliato venga fatto (ovviamente non appositamente sbagliato), e che visto che le auto non si vendono non perchè sono vecchie o hanno poco appeal, bensì perchè la gente non ha soldi e quei pochi che ha preferisce tenerli come scorta di sicurezza visti i tempi che corrono: a quel punto si guarda il risultato ottenuto (matematicamente negativo) e si chiude baracca e burattini. Dopo però tutti zitti e pedalare, perchè il primo che invoca l'intervento pubblico per salvare Fiat ed i posti di lavoro lo vado a prendere di persona visto che questo sistema di mantenere in vita i posti di lavoro in esubero con i soldi pubblici ha avuto effetti disastrosi ed inconfutabili dei quali ancora oggi paghiamo il conto (e chissà per quanto altro tempo) e soprattuto vale solo per alcuni lavoratori (non per tutti quindi).
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1.9 JTDM SW Owner Nero oceano" Utente del mese Agosto 2011 "dupiottesimo owner"
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PUGLIA la terra del sole e del mare
| N perryplanet - 17/9/2012 3:20 PM KOKAL - 17/9/2012 2:52 PM Dopo però tutti zitti e pedalare, perchè il primo che invoca l'intervento pubblico per salvare Fiat ed i posti di lavoro lo vado a prendere di persona visto che questo sistema di mantenere in vita i posti di lavoro in esubero con i soldi pubblici ha avuto effetti disastrosi ed inconfutabili dei quali ancora oggi paghiamo il conto (e chissà per quanto altro tempo) e soprattuto vale solo per alcuni lavoratori (non per tutti quindi).
Vengo anche io a darti una mano. Quando la FIAT andava avanti per grazia di chi (Stato ) erogava finanziamenti a fondo perduto era tutto un criticare la dirigenza perché non si smarcava da questa politica. Quando la FIAT si è smarcata le stesse persono sono qua a criticare perché lo stato non impone a FIAT di investire (con i soldi di chi, di Landini ? ). Tutte le case automobilistiche europee paragonabili a FIAT che hanno investito in questi ultimi 2/3 anni stanno andando a gambe all'aria. FIAT si è messa nella posizione (felicissima imho ) di poter attendere gli eventi (andamento del mercato/economia europeo ) per poter decidere quando poter investire in Europa senza rischiare di andare a gambe all'aria. Dove l'economia ed il mercato lo permettono, FIAT sta investendo e i risultati la premiano. Non posso che quotare il KOKAL ed il perry. Gli investimenti vanno fatti a ragion veduta e con una situazione di mercato nettamente in recessione vanno ponderati con attenzione rivolta agli scenari che si prospettano, i soldi non vanno buttati, ne va del futuro di tutti. Se la situazione prospettata all'epoca dell'idea "fabbrica Italia" è cambiata bisogna ripensare un pò di cose. | |
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Tutor 1.9 JTDM SW Q Owner Verde muschio "l' ornitorinco"Utente del mese Ottobre 2011
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Piacenza (Emilia_Romagna)
| Giusto per spiegare meglio:
da Corriere.it
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| KOKAL - 17/9/2012 2:52 PM kalokagathia21 - 13/9/2012 7:22 PM Con la nota diffusa oggi dall'Azienda, il cosiddetto Piano Fabbrica Italia, annunciato ripetutamente e mai presentato nel dettaglio, diventa ufficialmente carta straccia. A leggere il comunicato, la sensazione che si ha è che Fiat dica "abbiamo scherzato, sono passati due anni e siccome non abbiamo voglia di prendere impegni con nessuno, specie se non mettete soldi pubblici sul piatto, noi facciamo il cazzo che ci pare. Con buona pace delle carte firmate in pompa magna e dei sacrifici chiesti ai lavoratori con un referendum-ricatto fatto promettendo aria fritta". Complimenti a Fim e Uilm, che ora si terranno delegati non eletti da nessuno a fare i servi in una realtà destinata a ridimensionarsi chissà fino a che punto.Veramente il comunicato non è da interpretarsi a sensazioni, bensì con realismo visto che dice che il piano Fabbrica italia è inadeguato a quella che è stata l'involuzione del mercato dell'auto in Europa, ma soprattutto in Italia che è il mercato principale per Fiat-Alfa-Lancia. Io non ci vedo nulla di così scandaloso, mentre il seguente assunto: "Il leader della Fiom, Maurizio Landini: "Fiat vende meno perché non ha fatto gli investimenti. Invece di attaccare lo Statuto e parlare a vanvera di produttività, il governo convochi il gruppo e avvii politica industriale degna di questo nome"." è una chiara falsità, visto che anche chi ha fatto investimenti e ha gamme rinnovate perde anche più di Fiat.Si puo' parlare di cosa sia giusto e dell'esatto contrario finchè si vuole, ma l'unico modo per far capire a molti che se Fiat sbaglia anche uno solo degli investimenti va a gambe all'aria, è che l'investimento sbagliato venga fatto (ovviamente non appositamente sbagliato ), e che visto che le auto non si vendono non perchè sono vecchie o hanno poco appeal, bensì perchè la gente non ha soldi e quei pochi che ha preferisce tenerli come scorta di sicurezza visti i tempi che corrono: a quel punto si guarda il risultato ottenuto (matematicamente negativo ) e si chiude baracca e burattini. Dopo però tutti zitti e pedalare, perchè il primo che invoca l'intervento pubblico per salvare Fiat ed i posti di lavoro lo vado a prendere di persona visto che questo sistema di mantenere in vita i posti di lavoro in esubero con i soldi pubblici ha avuto effetti disastrosi ed inconfutabili dei quali ancora oggi paghiamo il conto (e chissà per quanto altro tempo ) e soprattuto vale solo per alcuni lavoratori (non per tutti quindi ). Intanto prendo atto che dopo mesi passati a sostenere che il Piano c'era e stava andando avanti a pie' sospinto (vedere poche pagine indietro, ergo pochi giorni fa), ora si dice che "è inadeguato". Benissimo.Per quanto riguarda, invece, la tesi secondo cui "anche chi ha investito va male", è questa ad essere "una chiara falsità", visto e considerato che Fiat perde in Italia ed Europa, oltre che volumi, anche e soprattutto quote di mercato, attraversando un ridimensionamento del suo peso che va ben oltre la flessione media ( dati Anfia). D'altra parte, la prova che si affronta la crisi solo investendo sul prodotto viene da Fiat stessa, che negli USA, dove ha lanciato e continua a presentare nuovi modelli, sta crescendo più dei concorrenti, pur non tornando ancora, ovviamente, ai livelli pre 2008. E, ancora: non sono paragonabili i bilanci tra gruppi diversi di cui alcuni abbiano attuato e continuino ad attuare grandi investimenti ed altri no, non fosse altro perchè nel bilancio gli investimenti stessi rientrano nelle passività, che andrebbero quindi calcolate al netto (non è un dettaglio, visto che ad esempio VAG ha annunciato 62 mld di investimenti solo nei prossimi 5 anni).
Infine, dire che i modelli non si vendono a prescindere dall'obsolescenza significa negare la base stessa dell'economia di mercato, ed infatti, ad esempio, viene smentito dal caso di Mercedes, che per la nuova Classe A sta prendendo in affitto stabilimenti non suoi in Inghilterra per fare fronte agli alti ordinativi.
Edited by kalokagathia21 17/9/2012 9:39 PM
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1750 TBì SW Owner Rosso alfa Posts: 71 225,55 ore
 
Firenze
| Chi osanna Marchionne e gli Agnelli lo fa o per ignoranza della storia economica-finanziaria degli ultimi 30 anni, o per interessi personali.
Possibile che nessuno si sia accorto che Fiat non ha più come obbiettivo quello di fare auto? Possibile che nessuno si soffermi sul fatto che Fiat stà aprendo banche da essa controllata, in America dal 2000 per ricavare profitti da settori finanziari? LA FIAT è ORAMAI CONTROLLATA DAI GROSSI AZIONISTI!! (fondi speculativi con dietro banche e fondi pensione)
Facendo leva suiconsigli di amministrazione mediante le assemblee degli azionisti, talisoggetti hanno preso il controllo diretto delle politiche manageriali delle imprese detenute portando avanti le loro politiche gestionali. Negli ultimi 30 anniqueste politiche hanno portato ad una finanziarizzazione delle imprese in mododa avere come unico scopo quello di massimizzare il guadagno degliazionisti almeno ad un 15% annuo. Considerando che lacrescita reale del PIL è di gran lunga inferiore a questo riferimento, sono facilmentecomprensibili gli effetti che generano queste politiche: - Spolpamento della ricchezza reale dell’azienda. - Creazione virtuale di un valore finanziariodell’azienda a prescindere dai reali bilanci. Tali politiche hannomesso all’angolo la classe manageriale che operava per il bene dell’impresa sostituendola conmanager finanziari imposti dalle assemblee degli azionisti, capaci solo disaper accontentare gli azionisti stessi a fine anno. Ed è così che intereaziende sono state organizzate e trasformate con il solo obbiettivo di generare“flussi di cassa” tanto apprezzati dai mercati azionari, ristrutturandoneinteri comparti con chiusure di reparti e licenziamenti di dipendenti,acquisendo nuove aziende per poi scorporarle e rivenderle a pezzi perguadagnarci, fondendo più aziende insieme creando grossi colossi governatidalla finanza (strategia M&A). Sonoesempi storici aziende come la Unilever, la Kraft, la Nestlè con i loro pianipresentati agli azionisti. (cit. Feeding Financial Markets: Financializationand Restructuring in Nestlé, Kraft and Unilever http://www.asianfoodworker.net/tnc/financializing-foodTNCs.pdf) La Unilever nel 2000promise agli azionisti dividendi per 44mld$ nei 10 anni futuri, con un piano didismissioni e vendite d’impianti e riduzione dei dipendenti. La Kraft dal 2000 al2008 ha venduto 40 stabilimenti e cancellato 14000 posti di lavoro peraumentare il flusso di denaro immediato. Un esempio attualedi strategie M&A è l’Alcoa che, tra il 2007 e il 2009, per evitare diessere conquistata da 3 colossi (BHP, Rio Tinto e CVRD), ha dovuto investiredecine di miliardi di dollari per ricomprare proprie azioni alzandone il valorein borsa. (cit. Fusion et acquisitions di Kechidi M.) E’ nel 2009 cheAlcoa annunciò, per la prima volta, di abbandonare la Sardegna pur essendo unostabilimento produttivo. Se tutti i soldi dalei spesi e presi in prestito, per la contentezza delle banche stesse, fosserostati utilizzati per l’azienda stessa, forse, oggi in Sardegna non accadeva ciòche stà accadendo. Ci sono esempi anchenel nostro Paese di riorganizzazioni in ottica finanziaria di aziende che sonostati esempi mondiali di efficienza dal dopoguerra agli anni ’80. (FIAT inprimis). Imprese che neglianni d’oro avevano manager capaci di sviluppare l’azienda stessa, mentre oggisono solo capaci di assorbire ricchezza dall’azienda per trasferirla nelletasche degli azionisti. (esempio per Fiat confronto Valletta-Marchionne). Questi sono esempidi imprese oramai ostagge della finanza i cui manager storici sono statisostituiti da quelli imposti dai grossi azionisti e dove gli utili d’impresanon vengono re-investiti al loro interno, ma regalati agli azionisti. E quandoun’impresa è del tutto spolpata e non ne rimane più niente, i “grossiinvestitori” si spostano su altre imprese.
E voi considerate Marchionne ancora un "manager"?
E' un semplice fantoccio messo lì dagli azionisti grossi. Intanto, la FIAT, stà morendo...come un pesce vivo dato in pasto ai piranha!
E lo Stato (anzi le banche visto che al governo ci sono loro) che fa? Chiede semplicemente di capire i piani.
Un triste teatrino....ai tempi dell'IRI pre-anni '80 sarebbe stato un libro di fantascienza.
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| fioccodineve - 17/9/2012 11:20 PM Chi osanna Marchionne e gli Agnelli lo fa o per ignoranza della storia economica-finanziaria degli ultimi 30 anni, o per interessi personali. Possibile che nessuno si sia accorto che Fiat non ha più come obbiettivo quello di fare auto? Possibile che nessuno si soffermi sul fatto che Fiat stà aprendo banche da essa controllata, in America dal 2000 per ricavare profitti da settori finanziari? LA FIAT è ORAMAI CONTROLLATA DAI GROSSI AZIONISTI!! (fondi speculativi con dietro banche e fondi pensione ) Facendo leva suiconsigli di amministrazione mediante le assemblee degli azionisti, talisoggetti hanno preso il controllo diretto delle politiche manageriali delle imprese detenute portando avanti le loro politiche gestionali. Negli ultimi 30 anniqueste politiche hanno portato ad una finanziarizzazione delle imprese in mododa avere come unico scopo quello di massimizzare il guadagno degliazionisti almeno ad un 15% annuo. Considerando che lacrescita reale del PIL è di gran lunga inferiore a questo riferimento, sono facilmentecomprensibili gli effetti che generano queste politiche: - Spolpamento della ricchezza reale dell’azienda. - Creazione virtuale di un valore finanziariodell’azienda a prescindere dai reali bilanci. Tali politiche hannomesso all’angolo la classe manageriale che operava per il bene dell’impresa sostituendola conmanager finanziari imposti dalle assemblee degli azionisti, capaci solo disaper accontentare gli azionisti stessi a fine anno. Ed è così che intereaziende sono state organizzate e trasformate con il solo obbiettivo di generare“flussi di cassa” tanto apprezzati dai mercati azionari, ristrutturandoneinteri comparti con chiusure di reparti e licenziamenti di dipendenti,acquisendo nuove aziende per poi scorporarle e rivenderle a pezzi perguadagnarci, fondendo più aziende insieme creando grossi colossi governatidalla finanza (strategia M&A). Sonoesempi storici aziende come la Unilever, la Kraft, la Nestlè con i loro pianipresentati agli azionisti. (cit. Feeding Financial Markets: Financializationand Restructuring in Nestlé, Kraft and Unilever http://www.asianfoodworker.net/tnc/financializing-foodTNCs.pdf) La Unilever nel 2000promise agli azionisti dividendi per 44mld$ nei 10 anni futuri, con un piano didismissioni e vendite d’impianti e riduzione dei dipendenti. La Kraft dal 2000 al2008 ha venduto 40 stabilimenti e cancellato 14000 posti di lavoro peraumentare il flusso di denaro immediato. Un esempio attualedi strategie M&A è l’Alcoa che, tra il 2007 e il 2009, per evitare diessere conquistata da 3 colossi (BHP, Rio Tinto e CVRD), ha dovuto investiredecine di miliardi di dollari per ricomprare proprie azioni alzandone il valorein borsa. (cit. Fusion et acquisitions di Kechidi M.) E’ nel 2009 cheAlcoa annunciò, per la prima volta, di abbandonare la Sardegna pur essendo unostabilimento produttivo. Se tutti i soldi dalei spesi e presi in prestito, per la contentezza delle banche stesse, fosserostati utilizzati per l’azienda stessa, forse, oggi in Sardegna non accadeva ciòche stà accadendo. Ci sono esempi anchenel nostro Paese di riorganizzazioni in ottica finanziaria di aziende che sonostati esempi mondiali di efficienza dal dopoguerra agli anni ’80. (FIAT inprimis). Imprese che neglianni d’oro avevano manager capaci di sviluppare l’azienda stessa, mentre oggisono solo capaci di assorbire ricchezza dall’azienda per trasferirla nelletasche degli azionisti. (esempio per Fiat confronto Valletta-Marchionne). Questi sono esempidi imprese oramai ostagge della finanza i cui manager storici sono statisostituiti da quelli imposti dai grossi azionisti e dove gli utili d’impresanon vengono re-investiti al loro interno, ma regalati agli azionisti. E quandoun’impresa è del tutto spolpata e non ne rimane più niente, i “grossiinvestitori” si spostano su altre imprese.
E voi considerate Marchionne ancora un "manager"?
E' un semplice fantoccio messo lì dagli azionisti grossi. Intanto, la FIAT, stà morendo...come un pesce vivo dato in pasto ai piranha!
E lo Stato (anzi le banche visto che al governo ci sono loro) che fa? Chiede semplicemente di capire i piani.
Un triste teatrino....ai tempi dell'IRI pre-anni '80 sarebbe stato un libro di fantascienza.
E' esattamente così. I meccanismi del sistema economico attuale partono dal presupposto che la crescita dei profitti debba andare avanti all'infinito bilancio dopo bilancio e che gli stati debbano stare a guardare. Così, quando non basta più la produzione, subentra la speculazione finanziaria. | |
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1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
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| io l'ho sempre detto che fiat non fa auto ma finanza...! | |
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
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| edit kokal: cancellato perchè inopportuno e polemico come tuo solito.Ultimo avviso prima di costringerti all'emigrazione forzata sul forum di finanzaonline. | |
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Chiavari (GE)
| Intanto, arriva la risposta dell' AD Fiat-Chrysler:
Stop a Fabbrica Italia. Marchionne:"Manterrò Fiat in Italia con i guadagni fatti all'estero"
Martedì 18 settembre. E’ il giorno della replica di Sergio Marchionne: l’ad Fiat risponde tramite un noto quotidiano nazionale alle accuse formulate da Diego Della Valle e da le prime garanzie al Governo ed ai Sindacati. Intanti ieri sera, ospite di una trasmissione tv, Della Valle è tornato all’attacco, stavolta della famiglia Agnelli.

“Io non ho mai parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via”. Con queste parole Sergio Marchionne getta acqua sul fuoco delle polemiche nate nei giorni scorsi intorno allo stop sul progetto Fabbrica Italia. L’ad Fiat ha specificato che: “L’Italia dell’auto è precipitata in un buco di mercato senza precedenti. Solo un anno fa il Paese era fallito. Non mollo. Mi impegno, ma non posso farlo da solo. Ci vuole un impegno dell’Italia”. E riferendosi al mercato sottoline come nel nostro Paese “abbiamo perso di colpo quarant’anni” e qualcuno “vorrebbe che la Fiat si comportasse tranquillamente come prima? O è un’imbecillità pensare a questo, o è una prepotenza, fuori dalla logica”. L’ad di Fiat replica anche alle critiche formulate dal numero 1 di Tods, Diego Della Valle. “Tutti parlano a cento all’ora, perché la Fiat è un bersaglio grosso, più delle scarpe di alta qualità e alto prezzo che compravo anch’io fino a qualche tempo fa: adesso non più. Ci sarebbe da domandarsi chi ha dato la cattedra a molti maestri d’automobile improvvisati. Ma significherebbe starnazzare nel pollaio più provinciale che c’è. Fintanto che attaccano me, nessun problema. Ma lascino stare la Fiat. E anche la parola cosmopolita non è una bestemmia”. Il manager italo-canadese si è inoltre dichiarato disponibile ad un incontro con il Ministro del Lavoro Elsa Fornero e con il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera; tuttavia Marchionne è convinto che “sopravvivere alla tempesta con l’aiuto di quella parte dell’azienda che va bene in America del Nord e del Sud, per sostenere l’Italia, sia un discorso strategico”. “Fiat - osserva Marchionne - sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo sui successi all’estero. Sono le due uniche cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa”. Il progetto Fabbrica Italia era basato “su cento cose, la metà non ci sono più. Io allora puntavo su un mercato che reggeva, ed è crollato, su una riforma del mercato del lavoro, e ho più di 70 cause della Fiom. Tutto è cambiato. E io non sono capace di far finta di niente. Anche perché puoi nasconderli, ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Ecco, siamo in quel momento. Io indico i nodi: parliamone”. “Chi se la sentirebbe di investire in un mercato tramortito dalla crisi, se avesse la certezza non soltanto di non guadagnare un euro ma addirittura di non recuperare i soldi investiti? Con nuovi modelli lanciati oggi spareremmo nell’acqua: un bel risultato”. E spiega: “Se io avessi lanciato adesso dei nuovi modelli avrebbero fatto la stessa fine della nuova Panda di Pomigliano: la miglior Panda nella storia, 800 milioni di investimento, e il mercato non la prende, perché il mercato non c’è. Le prospettive per le vendite - afferma Marchionne - non sono buone; non vedo niente”. Secondo l’ad, il mercato rimarrà in questa situazione “fino al 2014. Per questo investire nel 2012 sarebbe micidiale”.
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2.4 JTDM SW Q-Owner Argento alfa Utente del mese Settembre 2013 Posts: 1069 773,18 ore
  
Bassano del Grappa
| non si puó non essere d'accordo con Marchionne,ha troppo ragione in merito alla panda | |
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
Torino
| kalokagathia21 - 18/9/2012 10:33 AM edit kokal: cancellato perchè inopportuno e polemico come tuo solito.Ultimo avviso prima di costringerti all'emigrazione forzata sul forum di finanzaonline. Non capisco la battuta. Comunque quando si richiama un commento buon senso vorrebbe che venisse lasciato visibile, non oscurato. Ora come sa fa a capire a cosa ti stai riferendo?E poi, non un parola su quanto detto da me e fioccodineve?
Marchionne nell'intervista a Repubblica spiega perfettamente la situazione ma non fa un solo accenno alla cura che ha in mente. Come si fa a dire giudicare piani sconosciuti?
Edited by kalokagathia21 18/9/2012 2:45 PM
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1.9 JTDM SW Owner Nero carbonio Utente del mese Dicembre 2010 Utente del mese Novembre 2014 Posts: 5487 1.782,83 ore
       
Matera
| kalokagathia21 - 18/9/2012 2:26 PM kalokagathia21 - 18/9/2012 10:33 AM edit kokal: cancellato perchè inopportuno e polemico come tuo solito.Ultimo avviso prima di costringerti all'emigrazione forzata sul forum di finanzaonline. Non capisco la battuta. Comunque quando si richiama un commento buon senso vorrebbe che venisse lasciato visibile, non oscurato. Ora come sa fa a capire a cosa ti stai riferendo? E poi, non un parola su quanto detto da me e fioccodineve?
Marchionne nell'intervista a Repubblica spiega perfettamente la situazione ma non fa un solo accenno alla cura che ha in mente. Come si fa a dire giudicare piani sconosciuti?
la cura ai problemi economici di una nazione non dovrebbe trovarla l'AD di una azienda privama ma la classe politica,non credi? | |
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2.4 JTDM SW Q-Owner Argento alfa Utente del mese Settembre 2013 Posts: 1069 773,18 ore
  
Bassano del Grappa
| SportKnight - 18/9/2012 4:05 PM scusa ma di quale panda parli? parli della stessa panda di cui parlano tutti? quella con il design più arrotondato e simpatico della precedente,con il 4x4 che esce a momenti ma davvero a momenti visto che c'erano già delle foto di panda nei saloni austriaci,quella con il motore 0.9,il 1.2,e 1.3 mjtd appena uscita sui mercati?
perchè la up quanti motori ha? e quanti allestimenti? mi hai rubato le parole di bocca,tralasciando i gusti estetici,ogn'uno ha i suoi,ma con quante motorizzazioni dovrebbe uscire un pandino? | |
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1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1068 297,90 ore
  
Roma
| SportKnight - 18/9/2012 4:05 PM perchè la up quanti motori ha? e quanti allestimenti? sai che me ne frega della up. io ho dato un mio parere personale...se poi ho sbagliato e il mercato mi darà ragione...sarò solo contento per fiat e pomigliano! per ora non mi pare il mercato mi dia torto. | |
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