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| Lazza - 3/11/2012 11:02 AM kalokagathia21 - 3/11/2012 10:43 AM abbiamo l'ennesima dimostrazione che Fiat sta conducendo una battaglia politica nei suoi stabilimenti. Non c'è gruppo multinazionale al mondo che vincoli le proprie scelte industriali alla presenza o meno nei suoi organici di lavoratori scritti a questo o quel sindacato, che li definisca "oppositori" Non esiste al mondo un paese come l'Italia dove i sindacati fanno politica invece di proteggere i lavoratori (quelli veri, non i luridi che boicottano e rompono i coglioni). Evviva Marchionne edit frangi99 : rimosso in violazione del regolamento art.1 c 2. Caro kalokagathia, credo che sia giunto il momento di salutarci, questa è la goccia che fa traboccare il vaso. eri stato avvisato. A breve valuteremo la tua posizione. Di fatto non è più ammissibile il tuo modo di rapportarsi ad altri utenti. | |
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
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Ecco il modello d'impresa che Fiat vorrebbe portare nel nostro Paese: non un moderno Gruppo capace di competere con i migliori concorrenti europei ma una sorta di ferriera di fine '800, in cui al terrorismo becero si aggiunge il tentativo scientifico e grezzo di innestare tra i lavoratori il seme del conflitto orizzontale. Questa è un'Azienda decotta, senza più idee, in cui dirigenti e direttori di ogni livello passano il loro tempo, peraltro lautamente retribuito, a fare politica contro il sindacato, le leggi dello Stato e la modernità. A questo punto Governi e politica dovrebbero cominciare seriamente a trovare alternative per il settore automotive nel nostro Paese, il cui unico protagonista non può trascinarci con lui indietro di 100 anni.
Edited by kalokagathia21 3/11/2012 12:52 PM
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| beh kalo che i sindacati italiani siano politicizzati è fuori di dubbio e che siano un trampolino di lancio per la politica mi sembra sotto gli occhi di tutti cofferati, polverini, bertinotti ne sono gli ultimi esempi il sindacato italiano ha smesso da tempo di fare gli interessi dei lavoratori
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Alfista D.O.C. Posts: 671 333,55 ore
   
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| ziopalm - 3/11/2012 1:03 PM beh kalo che i sindacati italiani siano politicizzati è fuori di dubbio e che siano un trampolino di lancio per la politica mi sembra sotto gli occhi di tutti cofferati, polverini, bertinotti ne sono gli ultimi esempi il sindacato italiano ha smesso da tempo di fare gli interessi dei lavoratori
E' vero fino ad un certo punto. Il sindacato italiano ha sicuramente i suoi problemi, specie quello confederale: l'organizzazione verticistica ha in alcuni casi prodotto burocrati impegnati più a fare carriera all'interno del sindacato stesso che non a vivere i posti di lavoro e seguirne le problematiche. Per questo, sarebbe opportuno che i sindacalisti, lo voglio ricordare, eletti dai colleghi, non si assentassero troppo a lungo dai loro luoghi di lavoro d'origine con periodi d'aspettativa che durano a volte fino alla pensione. Questo meccanismo porta all'estrema conseguenza di delegati che dopo anni vanno un po' troppo a braccetto con i vertici aziendali fino a sembrare a loro volta parte del gruppo dirigente quasi per per diritto o natura, il che ha ben poco a che fare con la natura democratica del sindacato.Bisogna però anche ammettere che, insieme a queste storture endogene, anche la retorica antisindacalista magistralmente condotta da quasi 30 anni ha portato ad un allontanamento dei lavoratori da questo tipo di organizzazione, a cui non si sono comunque trovate alternative altrettanto efficaci nel tutelare il lavoratore, soggetto debole, nei confronti dell'azienda, soggetto forte. Questo allontanamento ha di fatto indebolito i sindacati lasciandoli ancor più nelle mani dei carrieristi che hanno ben poco a cuore i diritti del lavoratore ed ha portato, storia alla mano, ad un coseguente indebolimento dell'apparato legislativo a tutela dei lavoratori da un ventennio a questa parte. In tutto questo, credo però che la Fiom rappresenti proprio un'eccezione, un esempio virtuoso insieme alle sole sigle di base. Parla un figlio di dipendenti Fiat in pensione che ha avuto la fortuna di potersi laureare e che oggi lavora in un Gruppo straniero che sembra funzionare con logiche diametralmente opposte a quelle che, si legge sui giornali, appartengono alla Fiat di Marchionne.
Edited by kalokagathia21 3/11/2012 1:54 PM
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2.4+ JTDM Owner Argento alfa Posts: 684 529,50 ore
    
napoli
| direi di vedere il filmato o leggere l'articolo a ognuno le libere conclusioni di certo occorrerebbe un intervento del governo per stemperare e recuperare situazioni pericolose non dimentichiamo che pero' monti era del consiglio di amministrazione fiat http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/03/fiat-di-pomigliano-ricatto-di-marchionne-firma-contro-fiom-o-sei-fuori/402162/
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| hai colto nel segno spesso il sindacato è il rifugio di chi non ha voglia di lavorare ed è chiaro che un soggetto così non potrà mai tutelare chi davvero merita da dipendente (anche se sempre di piccole realtà) vorrei che il sindacato fosse il primo a schierarsi contro chi nell'azienda non si "comporta col giudizio del buon padre di famiglia" come recita il codice civile.. ma come può un organismo che qst elementi ce li ha al suo interno combatterli? il sindacato dovrebbe tutelare il lavoratore che è tale perchè un lavoro ce l'ha quindi, per logica, dovrebbe "combattere" in primis con l'azienda ma anche e soprattutto con quei lavoratori che con assenteismo, menefreghismo, malafede fanno il male dell'azienda qst è un discorso che è disgiunto da quello di fiat-fiom, il mio è un discorso generale però è chiaro che il dipendente "disonesto" da l'assist all'imprenditore per misure restrittive che colpiscono tutti rispondo a kalo
Edited by ziopalm 3/11/2012 3:58 PM
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Amministratore 1.9 JTDM Owner Grigio Titanio Utente del mese Luglio 2011 Posts: 11080 8.692,30 ore
     
POTENZA
| Gruppo Fiat I modelli che verranno
Con la presentazione del nuovo piano industriale, il Gruppo Fiat ha rimescolato le carte, proponendo uno scenario piuttosto diverso da quello ipotizzato solo due anni e mezzo fa: la crisi che ha colpito il settore auto in Europa ha obbligato i vertici del Gruppo a rivedere le proprie strategie. Vediamo quali saranno i modelli che dovrebbero vedere la luce nel prossimo futuro.
Fiat. Come ampiamente preannunciato, il 2013 porterà nel listino della Casa torinese una sola novità, la Fiat 500XL, variante a sette posti della 500L: come la sorella, sarà costruita nello stabilimento serbo di Kragujevac e sarà venduta in Europa e Usa. Nel 2014 è attesa anche la Fiat 500X, anticipata con una breve apparizione lo scorso mese di luglio: secondo i nuovi piani, questa sarà l'unica vettura a marchio Fiat costruita in Italia. L'anno successivo sarà quello più ricco di novità per il marchio torinese. Nell'arco del 2015 potrebbero arrivare il restyling della Panda, la nuova generazione della 500 (e probabilmente anche la nuova 500C), oltre alla futura Punto, che non debutterà prima in considerazione delle cattive previsioni sul mercato europeo fino al 2014. Nel corso dello stesso anno poi, è atteso anche l'arrivo in Europa della Viaggio (verosimilmente nella futura versione a due volumi), la cui produzione in Cina è stata recentemente avviata.
Lancia. Nel nuovo piano industriale della Fiat non sono previste per la Lancia novità di prodotto fino al 2015. In quell'anno il Gruppo presenterà due vetture, verosimilmente la Ypsilon facelift e un nuovo modello di segmento C o D strettamente derivato da un omologo Chrysler (la nuova 100 o la nuova 200) e prodotto in America. Sul destino del marchio torinese, che esce pesantemente ridimensionato dai nuovi programmi, si è del resto espresso molto chiaramente lo stesso Marchionne, secondo cui "la Lancia non tornerà più quella di un tempo". Bisogna inoltre ricordare che proprio ieri è stato sottolineato un aspetto centrale per il futuro della Casa: i modelli americani verranno eventualmente riproposti in Europa solo nel caso di una chiara fattibilità economica.
Alfa Romeo. Per il Biscione i prossimi anni saranno particolarmente intensi: l'anno prossimo l'Alfa Romeo aggiornerà la propria gamma con il lancio della 4C e il debutto degli aggiornamenti di MiTo e Giulietta. Nel biennio 2014-2015, secondo il piano, arriveranno sei nuovi modelli. I primi dovrebbero essere la grande berlina di segmento E e la variante spider (con tetto targa) della 4C. A seguire, l'anno successivo, le versioni berlina e familiare della Giulia, la sport utility e la Duetto, realizzata in collaborazione con la Mazda. Giova sottolineare che ci stiamo muovendo nel campo della speculazione, e che siamo stati abituati negli anni scorsi a frequenti ripensamenti sul lancio di nuovi modelli, particolarmente per quello che riguarda l'Alfa.
Jeep. L'unico marchio americano dei quattro "global brand" su cui punta Marchionne, vedrà il debutto della nuova Cherokee l'anno prossimo, ma soprattutto quello della B-Suv, attesa nel 2014. Il modello, che secondo i programmi verrà prodotto in Italia, sarà il gemello della Fiat 500X cui facevamo riferimento più sopra. Nel 2015 poi, sarà la volta dell'unico crossover destinato a sostituire contemporaneamente la Compass e la Patriot.
Maserati. Anche per il Tridente sono in cantiere molte importanti novità: nel 2013 verranno lanciate la Quattroporte e la Ghibli. Fra il 2014 e il 2015, infine, verranno presentate le tre novità che chiuderanno il cerchio del rinnovamento per il marchio: la sport utility Levante e le nuove generazioni di GranTurismo e GranCabrio.
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
France
| cuoresportivo86 - 7/11/2012 5:15 PM kaffeine - 7/11/2012 12:44 PM non so se queste siano veramente le prime immagini del SUV o piuttosto quelle una versione 4x4 della Giulietta....
Ma è roba vecchia questa..........
Lo sappiamo, ma non si trovano altre immagini + recenti di queste, il mio post voleva solo esprimere dei dubbi; spero che non sia la versione definitiva del SUV... perché troppo poco per impensierire la concorrenza. | |
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Moderatore 2.4 JTDM SW Q Owner Nero pastello "rapido come una mangusta" Utente del mese Maggio 2008
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Chiavari (GE)
| kaffeine - 7/11/2012 8:45 PM cuoresportivo86 - 7/11/2012 5:15 PM kaffeine - 7/11/2012 12:44 PM non so se queste siano veramente le prime immagini del SUV o piuttosto quelle una versione 4x4 della Giulietta....
Ma è roba vecchia questa..........
Lo sappiamo, ma non si trovano altre immagini + recenti di queste, il mio post voleva solo esprimere dei dubbi; spero che non sia la versione definitiva del SUV... perché troppo poco per impensierire la concorrenza.
Si ma all'epoca fu già evidente che la carrozzeria della Giulietta era solo per il muletto basato comunque sul pianale C-wide.Basta guardare la sproporzione dell'altezza tra ruota e passaruota. Anche i muletti della Dodge Dart (che usa la medesima piattaforma) giravano negli USA con la carrozzeria della Giulietta.
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
France
| Mi hai rassicurato, grazie! | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
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| geppito - 7/11/2012 10:58 AM Alfa Romeo. Per il Biscione i prossimi anni saranno particolarmente intensi: l'anno prossimo l'Alfa Romeo aggiornerà la propria gamma con il lancio della 4C e il debutto degli aggiornamenti di MiTo e Giulietta. Nel biennio 2014-2015, secondo il piano, arriveranno sei nuovi modelli. I primi dovrebbero essere la grande berlina di segmento E e la variante spider (con tetto targa) della 4C. A seguire, l'anno successivo, le versioni berlina e familiare della Giulia, la sport utility e la Duetto, realizzata in collaborazione con la Mazda. Giova sottolineare che ci stiamo muovendo nel campo della speculazione, e che siamo stati abituati negli anni scorsi a frequenti ripensamenti sul lancio di nuovi modelli, particolarmente per quello che riguarda l'Alfa.
Ah ecco qui quello che stavo scrivendo sulla parte "Alfa Romeo notizie". Direi le buone notizie sono molte : + infine un'erede della 166 con tanto di TP e prodotta a Torino + Giulia made in Italy ? Wow sarebbe una splendida notizia ! + SUV made in Italy ? Sarebbe la salvezza di Mirafiori... Anche se ovviamente in mezzo c'é una pessima notizia : Giulia nel 2015 :-( ... Vabbé che adesso ho addirittura 2 159 in casa, quindi posso tenere a lungo, pero' mannaggia... speriamo che l'ammiraglia non sia troppo grossa (si parla di 490cm) o costosa (si parla di 40,000 euro entry level). . Alfa 159 FOREVER | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| Dunque qui, a Torino, conferma: polo dell'alta gamma Alfa-Maserati? «Confermo. Mirafiori e Grugliasco saranno la nostra arma per sfondare anche negli Usa. E di nuovo c'entra Chrysler: il Suv della Maserati, che chiameremo Levante, lo possiamo fare perché abbiamo la piattaforma della Grand Cherokee».
Che contribuiscono, però, a farla finire in mezzo alla campagna elettorale non soltanto in Italia: anche Mitt Romney l'ha tirata in ballo contro Barack Obama. «Un autogol, credo. Posso dirle questo: qui mi chiamano "l'americano", là mi ha dato fastidio quello sprezzante " Italians " con cui Romney ha bollato la Fiat. Non è piaciuto a me e, credo, a nessun altro italiano». Queste sono le 2 parti più belle dell'intervista. Mirafiori che rinasce con le segmento D e E Alfa e Maserati. Un sogno che diventa realtà. Anche se siamo tutti diventati San Tommaso a forza di vedere ritardi nei piani. Gli USA dove "italians" a poco a poco non é più un quasi-insulto. . Viva l'Italia e Forza Alfa | |
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
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| marco1975 - 8/11/2012 2:27 PM . Viva l'Italia e Forza Alfa
DIO solo sa quanto amo questa frase!!! ...e non so perché ma amo pure te (tranquillo, non sono "dell'altra sponda" )  | |
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PR - Centro Nord 2.4 JTDM SW Owner Blu oltremare [ex: 2.2 JTS Argento Alfa] Utente del mese Novembre 2011 Utente del mese Aprile 2012 Posts: 6779 1.853,55 ore
       
Trani (BA)
| kaffeine - 8/11/2012 4:14 PM marco1975 - 8/11/2012 2:27 PM . Viva l'Italia e Forza Alfa
DIO solo sa quanto amo questa frase!!! ...e non so perché ma amo pure te (tranquillo, non sono "dell'altra sponda" )  Oh mon Dieu! La France est la nation de l'amour!!!  | |
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
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| patoillogico - 8/11/2012 4:29 PM kaffeine - 8/11/2012 4:14 PM marco1975 - 8/11/2012 2:27 PM . Viva l'Italia e Forza Alfa
DIO solo sa quanto amo questa frase!!! ...e non so perché ma amo pure te (tranquillo, non sono "dell'altra sponda" )  Oh mon Dieu! La France est la nation de l'amour!!! 
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PR - Centro Nord 2.4 JTDM SW Owner Blu oltremare [ex: 2.2 JTS Argento Alfa] Utente del mese Novembre 2011 Utente del mese Aprile 2012 Posts: 6779 1.853,55 ore
       
Trani (BA)
| kaffeine - 8/11/2012 4:45 PM patoillogico - 8/11/2012 4:29 PM kaffeine - 8/11/2012 4:14 PM marco1975 - 8/11/2012 2:27 PM . Viva l'Italia e Forza Alfa
DIO solo sa quanto amo questa frase!!! ...e non so perché ma amo pure te (tranquillo, non sono "dell'altra sponda" )  Oh mon Dieu! La France est la nation de l'amour!!! 
Non, merci! Je suis hétérosexuel! Basta con l'OT...  | |
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Amministratore 1.9 JTDM Owner Grigio Titanio Utente del mese Luglio 2011 Posts: 11080 8.692,30 ore
     
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| Fiat, Marchionne sceglie il nuovo team Alla guida della Fiat europea arriva Alfredo Altavilla. Da ieri il manager, 49 anni di cui 22 trascorsi al Lingotto, è trasferito da Fiat Industrial – di cui era amministratore delegato – a Fiat Spa, dove prende il posto di Gianni Coda nel ruolo di Chief operating officer per l'Europa e il Medio oriente. In pratica, è a lui che toccherà sviluppare il piano di sviluppo presentato due settimane fa da Sergio Marchionne, che ha proprio nel rilancio dell'Europa – dove quest'anno il gruppo perderà 700 milioni di euro – la sfida più importante, dove si gioca il destino di Fiat dentro a Fiat-Chrysler. Altavilla lascia Iveco in coincidenza con una ristrutturazione ad ampio spettro di Fiat Industrial che vedrà l'attuale presidente e Ceo di Cnh, Richard Tobin, assumere la carica di Coo (in sostanza direttore generale) e dunque non avrà un posto nel cda di Industrial, ma di fatto con la nomina di ieri lo opziona per il board unico che governerà la società dopo la fusione con Cnh.
Industrial e Cnh Un rimescolamento delle carte nei piani alti del Lingotto era atteso da tempo, ma l'accelerazione decisiva è arrivata alla fine della settimana scorsa. Fuori dall'auto, le novità annunciate ieri di fatto rappresentano una fusione anticipata delle strutture manageriali che finora erano rimaste separate fra Iveco (veicoli industriali) e Cnh (macchine agricole e da costruzioni). La riorganizzazione parte dai vertici: mentre finora Fiat Industrial aveva un presidente (Marchionne) e invece Iveco e Cnh erano guidate da due amministratori delegati (rispettivamente Altavilla e l'americano Richard Tobin), ora Tobin viene nominato chief operating officer del gruppo (COO, una sorta di direttore generale) e diventa così l'erede ufficiale di Marchionne in Fiat Industrial. Il resto della struttura di Fiat Industrial replica quello già attivo in Fiat spa: un Group executive council (Gec) che «ha la supervisione dell'andamento dei business, definisce gli obiettivi, le decisioni strategiche e gli investimenti del gruppo»; e quattro strutture regionali. Ciascuna di esse sarà guidata da un Coo: lo stesso Tobin per l'America, Andreas Klauser in Europa, Africa e Medio Oriente, Marco Mazzù in America Latina, Franco Fusignani in Asia e Giovanni Bartoli per i motori di Powertrain. Ciascuna struttura regionale comprende le attività sia di Iveco che di Cnh. Come detto sopra quindi la fusione con Cnh, non ancora attuata dal punto di vista finanziario, viene ora attuata per le strutture di management. Organigramma alla mano, emerge la netta preponderanza di manager provenienti dalla sponda americana di Cnh: per questo, a maggior ragione dopo l'uscita di Altavilla in Iveco si respirava una certa preoccupazione per i nuovi equilibri che potrebbero dominare il gruppo post-fusione.
La svolta nell'auto Decisamente più contenuti, per lo meno dal punto di vista organizzativo, gli impatti su Fiat spa. Tuttavia, anche qui la svolta è epocale: considerata la fase delicata e soprattutto il rapporto di fiducia che da sempre vede legati Marchionne e Altavilla – cui venne affidato, nel 2005, il negoziato con Gm per l'uscita da Fiat e tre anni dopo quello con Chrysler – la nomina di ieri a responsabile per l'Europa dell'auto può essere considerata come una candidatura alla successione di Sergio Marchionne alla guida di Fiat, soprattutto se Altavilla riuscirà nell'impresa di riportare l'auto in utile anche in Europa. A Gianni Coda, che lascia dopo 33 anni di carriera, ieri Marchionne ha espresso «il sincero apprezzamento per il servizio e per la grande dedizione a Fiat e Fiat Industrial dimostrata nel corso dei lunghi anni all'interno dei due Gruppi. Ha esercitato una leadership esemplare nei diversi ruoli che ha ricoperto nel mondo». «Mi unisco a Sergio Marchionne nell'esprimere la mia gratitudine, anche a nome della mia famiglia, per il contributo e la dedizione che Gianni Coda ha fornito nelle società del Gruppo», ha aggiunto John Elkann, presidente presidente di Fiat Spa.
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
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| marco1975 - 21/11/2012 9:18 PM Certo che Fiat dovrebbe importare almeno la Palio offroad, la Mille (anti-Dacia) oltre che ovviamente la Viaggio dalla Cina... Alfa 159 FOREVER
NON SIA MAI!!!! Assolutamente no! Mai cadere nella trappola del low cost! Ricordatevi due cose: il mercato low cost, vista la curva delle vendite (altissime all'inizio, disastrose oggi) si é dimostrato UN MERCATO DI NICCHIA; anche perché la maggiior parte degli automobilisti non sono disposti a comprare auto con un livello di confort pari alle auto degli anni settanta, dei motori degli anni novanta, dei cruscotti degli anni ottanta e un design povero in tutti i sensi. Ne avrete SEMPRE per quello che spendete. (come dicono chiaramente anche i professionisti del settore, le riviste specializzate e i forum qui in Francia) Ricordate che inoltre che i modelli della Renault (proprietaria del marchio Dacia) quali Clio, Mégane, Scénic e Koléos, hanno patito tantissimo della concorrenza interna della Logan prima, della Sandero e della Duster dopo, e della Lodgy recentemente. Non a caso tutti gli stabilimenti "toccati" sono caduti uno dopo l'altro in cassa integrazione.
Il low cost é un Business Model che va bene in alcuni settori di attività come quello dei trasporti, dei servizi, o della ristorazione... l'auto deve assolutamente rimanerne fuori. Sono maggiori i danni che i guadagni. | |
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Livorno
| Io resusciterei Innocenti o Autobianchi per i mercati emergenti o le low cost europee. | |
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Tutor 2.4 JTDM SW Q4 Owner Nero carbonio Utente del mese Agosto 2010 Posts: 3704 813,93 ore
    
parigi / ginevra / cuneo
| E' vero che Dacia ha cannibalizzato le vendite Renault. Ma se oggi Renault sopravvive lo deve a Dacia (e alla Nissan). Le Dacia hanno sottratto mercato all'usato della concorrenza e hanno soffiato decine di migliaia di vendite ai concorrenti generalisti. Quando vendi prodotti esteticamente riusciti come il Duster a prezzi schiacciatissimi, per forza vendi. Infine non dimenticate che il gruppo renault realizza i suoi più alti margini proprio sulle Dacia, circa il 6% contro il 2-3% sulle Renault. Quindi la cannibalizzazione interna si traduce in aumento dei profitti... La Fiat rinuncia al posizionamento generalista giocando con l'estensione della 500. Lasciando il campo libero proprio a Dacia, oltre ai coreani. Ecco perché per me la gamma brasiliana avrebbe un ruolo estremamente positivo. Lasci morire la Punto, pazienza, ma almano dacci la Palio ultima versione. Alfa 159 FOREVER | |
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