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POTENZA
| Fiat Pomigliano: respinto ricorso FiomSentenza del giudice del Tribunale di Roma su 19 lavoratori22 gennaio, 11:42
(ANSA) - POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI), 22 GEN - Il giudice del Tribunale di Roma ha respinto il ricorso presentato dalla Fiom contro le 19 procedure di mobilita' annunciate da Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso 31 ottobre, e sulle quali non si e' trovato un accordo tra azienda e sindacati. Il giudice ha emesso la sentenza questa mattina. Lo si apprende da fonti Fiom.
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POTENZA
| Fiat, Marchionne intervistato da Mauro: "Pieno impiego, non chiudo stabilimenti"
L'ad della casa automobilistica sul palco della Repubblica delle idee dedicata al Lavoro annuncia: fusione con Chrysler entro il 2014, in Italia produzione auto di lusso. Polemica con i costruttori tedeschi: "Non sopporto l'arroganza". Protesta Fiom fuori dal teatro, il manager a Landini: "Io con i sindacati discuto sempre, se lui non è a quel tavolo faccia pace con gli altri sindacati" di PAOLO GRISERI
TORINO - Piena occupazione negli stabilimenti italiani entro i prossimi anni e fusione con Chrysler entro il 2014. Sergio Marchionne lo annuncia intervistato dal direttore di Repubblica Ezio Mauro a conclusione della due giorni di dibattiti a Torino dedicati al lavoro. Nella prima intervista pubblica fatta a Torino, l'ad del Lingotto conferma le ragioni del suo dissenso profondo con la Fiom. A Maurizio Landini che intervistato ieri da Massimo Giannini sullo stesso palco, aveva proposto "un tavolo di confronto sul futuro dell'azienda", ha risposto che "si tratta di un atteggiamento presuntuoso. Io con i sindacati ci discuto sempre. Se Landini non è a quel tavolo e vuole tornarci, faccia pace con gli altri sindacati". Fuori dal teatro un gruppo di iscritti Fiom di Mirafiori protestava distribuendo una lettera in cui si chiede a Marchionne garanzie sul futuro dello stabilimento. Il manager del Lingotto ha risposto che ritiene di "arrivare alla piena occupazione negli stabilimenti italiani anche prima dei tre quattro anni previsti". La strategia è quella, annunciata a fine ottobre di puntare sulle auto di lusso: "producendo in Italia Maserati, Alfa e Jeep, riusciremo a garantire l'occupazione". Marchionne non ha escluso di realizzare un modello low cost "da produrre fuori dall'Italia". Quanto alle prossime strategie in America ha annunciato di voler realizzare la fusione con Chrysler "entro il 2014" chiudendo così il contenzioso con il fondo pensione dei sindacati Usa sul prezzo del 40 per cento di azioni non ancora in mano al Lingotto. Oltre che alla Fiom - anzi a Landini ("Con la Fiom io facevo gli accordi prima che arrivasse lui" ) - gli strali di Marchionne sono diretti anche ai costruttori tedeschi, specialmente alla Volkswagen: "Lo confesso, faccio fatica a pronunciare quel nome, devo allenarmi tutte le mattine. Li ammiro per il grande lavoro tecnico che hanno fatto negli ultimi trent'anni ma non sopporto l'arroganza". Quanto all'ipotesi di vendere l'Alfa al gruppo di Volksburg, la riposta è netta: "L'Alfa sarà uno dei marchi premium su cui puntiamo. Non la vendiamo certo. Men che meno alla Volkswagen". La politica è rimasta sullo sfondo per la delicatezza che impone in periodo elettorale. Rispondendo a una spefica domanda di Ezio Mauro sul rapporto con Mario Monti, Marchionne ha diviso le fasi: "Abbiamo condiviso il suo sforzo quando ha preso in mano un paese che era sull'orlo del baratro. Oggi che c'è la campagna elettorale la parola passa agli elettori". A margine dell'intervista pubblica, a chi gli chiedeva l'identikit del nuovo presidente del Consiglio ha risposto: "una persona seria che prenda gli impegni e li rispetti. Non basta che faccia fare i sacrifici ma è necessario che dica anche a che cosa servono". La replica di Landini. "Marchionne attacca tutto quello che non può comprare, la Volkswagen e la Fiom. Le sue parole confermano che qualche problema con la democrazia ce l'ha". Così il segretario generale della Fiom, Landini, replica a Marchionne. "E' inutile che cerchi di creare capri espiatori. Il punto vero è che sta riducendo l'occupazione e gli stabilimenti. Ha chiuso Termini Imerese, Irisbus e la Cnh di Imola, quei lavoratori non sono figli di nessuno". "E' stato Marchionne e non la Fiom - aggiunge - a cambiare linea uscendo dal contratto nazionale. E' lui che sta violando la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori e sta negando la libertà dei lavoratori di scegliersi il sindacato. E' lui che ha rifiutato di sottoporre al voto degli 80.000 lavoratori del gruppo l'uscita dal contratto. Il rischio - conclude - è un depotenziamento industriale. Per questo sarebbe utile che anzichè nascondersi accettasse il confronto". Marchionne: fusione Fiat-Chrysler nel 2014. Fabbrica Italia? Lo sbaglio più grandeParla chiaro Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, in un'intervista rilasciata a La Repubblica e spazia tra la fusione con Chrysler e l'occupazione negli stabilimenti, dalla "nemica" Volkswagen alle divergenze con la Fiom, fino allo sbaglio definito da lui stesso, più grande che abbia mai fatto...
Il manager italo-canadese ha fissato nel 2014 la fusione tra il Lingotto e la controllata Usa Chrysler mentre per quanto riguarda il marchio Alfa Romeo, Marchionne ha assicurato: l'Alfa non è in vendita, tantomeno ai tedeschi, è un marchio che deve essere ricostruito. Nel frattempo il top manager pensa ad una nuova versione della Panda, la "X", e annuncia il lancio della macchina più costosa del mondo, targata Ferrari, al prossimo Salone di Ginevra.
Una delle differenze tra Italia e Stati Uniti, Marchionne l’ha individuata a proposito dei sindacati: nel Belpaese il gruppo torinese, ha detto il numero uno della casa automobilistica, ha sofferto proprio la mancanza di unità sindacale. In particolare il leader della Fiom Maurizio Landini, ha proseguito, dovrebbe fidarsi del management della Fiat, come stanno facendo gli altri sindacati e come ha fatto il presidente Usa Obama dando al gruppo 7 miliardi di dollari senza mai chiedere quale modello avrebbe prodotto l'azienda.
E Fabbrica Italia? L'errore più grande mai fatto dall'Ad. Marchionne ha spiegato che in tutto il mondo se avesse presentato un piano così tutti avrebbe capito che era subordinato alle condizioni di mercato e nessuno, ha proseguito il top manager, si è mai chiesto da dove sarebbero arrivati i 20 miliardi di finanziamenti per il progetto.
Nel frattempo venerdì sera il gruppo torinese ha fatto i conti con il dato sulle immatricolazioni in Italia. Le vendite del Lingotto hanno mostrato un calo del 15,8% a 34.123 vetture ma la quota di mercato è salita al 30,1%.
Edited by geppito 4/2/2013 2:53 PM
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| Qualche ulteriore spunto dall'intervista:
Sergio Marchionne "A Mirafiori faremo auto di lusso"
Sergio Marchionne si confessa ammettendo errori ma anche annunciando piena occupazione e nuovi investimenti, compresa la fusione con Chrysler. Ne ha parlato a lungo con il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, a conclusione della due giorni di dibattiti a Torino dedicati al lavoro. Cominciamo con gli sbagli: in cima alla lista, per l'amministratore delegato di Fiat è "stato avere annunciato Fabbrica Italia. Veramente un'imbecillaggine eccezionale", l'ha definita senza mezzi termini: "Non perché industrialmente fosse sbagliato - dice Marchionne - le previsioni di vendite in Europa nel 2010 erano 15-16 milioni di vetture per gli anni successivi. Lanciare Fabbrica Italia era razionale. La domanda che nessuno si è mai fatto è chi mi dava i 20 miliardi? Molto semplice: dalle vendite". Che in effetti hanno deluso le aspettative, come confermano i dati degli ultimi anni.
Mercato cinese. Altro errore, questa volta nei confronti del mercato cinese: "In Cina abbiamo sbagliato la prima volta che ci siamo andati, più di dieci anni fa. E in un ambiente complesso come quello ci vogliono anni per recuperare", ammette Marchionne. "Siamo arrivati tardi, ma oggi abbiamo una grandissima opportunità posizionando Jeep ma anche Maserati e Alfa Romeo". Evidente il riferimento alla grande rivale Volkswagen che, riconosce lo stesso amministratore delegato di Fiat, ha lavorato bene puntando sulla Cina già da anni. Però non vuole sentir parlare del gruppo d'Oltralpe definendoli "gente che non sopporto". "Faccio fatica a pronunciare quel nome, mi devo allenare ogni mattina", risponde ironico Marchionne alludendo alla Casa tedesca. E quando si parla di vendere l'Alfa Romeo, sbotta: "L'ho detto 200 mila volte che l'Alfa Romeo non è in vendita, soprattutto a loro". E poi: "presenteremo noi la macchina più costosa a Ginevra, la nuova Ferrari. La facciamo in Italia, con operai italiani. Cosa devo imparare dai tedeschi?". Alla domanda se faccia più fatica a dire il nome Landini o Volkswagen, Marchionne ha risposto: "dal punto di vista produttivo Volkswagen".
L'occupazione. In un meeting dedicato al lavoro, diventa dunque cruciale toccare l'argomento: "Chiedo all'Europa di trovare un modo equo per ridurre la capacità produttiva, ma noi non chiuderemo stabilimenti grazie alla strategia che abbiamo scelto", incalza Marchionne. Che precisa: "L'impegno l'ho preso: abbiamo detto che a Mirafiori e Grugliasco svilupperemo un polo del lusso. E a Mirafiori faremo auto di lusso". "Tutta l'attuale occupazione del gruppo Fiat è confermata", sottolinea Marchionne. Ho preso l'impegno a portare tutti i lavoratori a casa, anche in minor tempo dei tre-quattro anni ipotizzati". E mentre non si ancora nulla della nuova Punto se non che "la produciamo a Melfi. Stamattina ho controllato: la facciamo sempre lì", rassicura con una battuta Marchionne. Puntuale arriva poi la conferma che la fusione Fiat-Chrysler si farà: "Con Veba (il sindacato metalmeccanici Usa n.d.r.) non c'è alcun contenzioso. Abbiamo due opinioni diverse sul valore di Chrysler, ma risolveremo il problema entro il 2014". Resta tuttavia un'incognita la sede dell'azienda: "Siamo un grande gruppo, presente in tutto il mondo, dipenderà dall'accesso ai mercati finanziari e dalle scelte della famiglia Agnelli", replica Marchionne che ancora non ha pensato al nome che potrebbe avere la società.
I rapporti con la Cgil. E a proposito di sindacati Marchionne ne ha anche per Landini, leader della Fiom-Cgil, sulla richiesta avanzata dal capo della confederazione di avviare un tavolo di lavoro: "O si fida del management come fanno gli altri sindacati oppure non ha senso. Lui non conosce i mercati mondiali. Io parlo con tutti i sindacati, a eccezione di Landini. Non l'ho deciso io". | |
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| Asta di beneficienza per la Dodge Challenger di Marchionne SRT8 392 unica personalizzata con componenti Mopar


ROMA - Sara' venduta all'asta Barrett-Jackson il prossimo aprile, a Palm Beach in Florida, la Dodge Challenger SRT8 392 2011 dell'amministratore delegato di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne. Il ricavato della vendita sara' dato in beneficienza all'ente di carita' United Way for Southeastern Michigan. La campagna di beneficienza annuale e' stata lanciata lo scorso settembre con l'obiettivo di raccogliere fondi per 35 milioni di dollari, pari a circa 27 milioni di euro. Il presidente Marchionne ha dato il via all'evento annuale con la cerimonia simbolica dell'accensione della torcia nella Hart Plaza di Detroit.
La Challenger di Sergio Marchionne, riferisce Autoweek, e' verniciata in nero Pece e rifinita con strisce 'racing' color carbone tirate a mano dai designer SRT. La vettura e' abbassata con ammortizzatori regolabili della Mopar ed e' equipaggiata con un impianto di scarico Mopar. I gruppi ottici posteriori sono colorati e i loghi '392' sono ridisegnati con finiture nero lucido e satinato. Le ruote da 20 pollici sono anch'esse verniciate in nero. L'interno e' fondamentalmente di serie, tranne i sedili realizzati su misura in pelle nera con i loghi SRT ricamati sui poggiatesta, mentre il quadro strumenti e' dotato del sistema di infotainment di serie con gli indicatori di performance. Il motore 6,4 litri Hemi di serie eroga 470 Cv di potenza e 470 Nm di coppia. Un motore efficiente con cui la Dodge Challenger accelera fino a 100 km/h in circa 4 secondi e registra un consumo medio di circa 10 km/litro.
Per eventuali informazioni sull'asta benefica e sulla vettura si puo' visitare il sito barrett-jackson.com/bid. | |
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| Ad Atella in funzione linea per testate Maserati e Cherokee Stabilimento produrra' 128 mila pezzi all'anno
ATELLA (POTENZA) - E' in funzione da oggi nello stabilimento di Atella (Potenza) della Cmd, una nuova linea di lavorazione robotizzata che produrra' 128 mila testate all'anno, per cinque anni, per i nuovi motori diesel destinati alle Maserati ''Ghibli'' e ''Quattroporte'' e al modello Jeep Grand Cherokee.
La nuova linea e' intitolata a Bruno Negri, cofondatore della Cmd, ha richiesto un investimento iniziale di poco meno di nove milioni di euro e operera' senza interruzioni per 24 ore.
La Cmd di Atella, nata dopo il terremoto del 1980, ha circa 140 dipendenti e un fatturato di oltre 20 milioni di euro (il 12 per cento e' destinato a ricerca e sviluppo). La linea robotizzata appena entrata in funzione, che arriva dalla tedesca SW, e' composta da cinque centri di lavoro ''ad altissima precisione meccanica'', un'isola di lavaggio e due isole di montaggio. Trenta addetti controllano le operazioni della macchina. Le 128 mila testate prodotte ogni anno saranno trasportate in Emilia-Romagna e in Piemonte da dove negli stabilimenti di Cento (Ferrara) e Grugliasco (Torino) usciranno le Maserati Ghibli e Quattroporte; altre saranno trasportate negli Stati Uniti, dove viene fabbricata la Grand Cherokee della Chrysler. | |
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| geppito - 19/3/2013 2:55 PM Ad Atella in funzione linea per testate Maserati e Cherokee Stabilimento produrra' 128 mila pezzi all'anno
ATELLA (POTENZA) - E' in funzione da oggi nello stabilimento di Atella (Potenza) della Cmd, una nuova linea di lavorazione robotizzata che produrra' 128 mila testate all'anno, per cinque anni, per i nuovi motori diesel destinati alle Maserati ''Ghibli'' e ''Quattroporte'' e al modello Jeep Grand Cherokee.
La nuova linea e' intitolata a Bruno Negri, cofondatore della Cmd, ha richiesto un investimento iniziale di poco meno di nove milioni di euro e operera' senza interruzioni per 24 ore.
La Cmd di Atella, nata dopo il terremoto del 1980, ha circa 140 dipendenti e un fatturato di oltre 20 milioni di euro (il 12 per cento e' destinato a ricerca e sviluppo). La linea robotizzata appena entrata in funzione, che arriva dalla tedesca SW, e' composta da cinque centri di lavoro ''ad altissima precisione meccanica'', un'isola di lavaggio e due isole di montaggio. Trenta addetti controllano le operazioni della macchina. Le 128 mila testate prodotte ogni anno saranno trasportate in Emilia-Romagna e in Piemonte da dove negli stabilimenti di Cento (Ferrara) e Grugliasco (Torino) usciranno le Maserati Ghibli e Quattroporte; altre saranno trasportate negli Stati Uniti, dove viene fabbricata la Grand Cherokee della Chrysler.
Ottimo, questo produrrà occupazione per un bel po  | |
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
France
| azz'! sono andato a sbirciare i commenti su quell'articolo... ma perché tutto quest'odio? nonostante il 1.3 Mjet sia un signor motore, c'é sempre chi trova pretesti (fuori luogo) per accoltellare la Fiat, ormai siamo cronicamente nel patetico. | |
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1.9 JTDM SW Owner Grigio vesuvio Posts: 59 55,52 ore
 
France
| eh si, e il problema é che non hanno 14 anni! | |
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1.9 JTDM Owner Argento Alfa Posts: 1716 1.149,38 ore
   
Salerno
| kaffeine - 23/3/2013 10:15 PM eh si, e il problema é che non hanno 14 anni!
Beh l'eta' anagrafica a volte non rende giustizia. Comunque onore al piccolo 1.3 di casa FGA, gran bel motore, ma purtroppo arrivato sul mercato con qualche anno di ritardo. | |
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Tutor 1.9 JTDM SW Owner Blu oltremare
Utente del mese Novembre 2012 Posts: 2050 1.057,40 ore
  
Cremona
| geppito - 8/4/2013 12:13 PM "Dal punto di vista strategico - ha detto Marchionne - si tratta di un passo che riteniamo necessario perché risponde ad una logica di crescita e semplificazione oltre che di autonomia e di efficienza. Con la fusione Fiat Industrial e Cnh diventeranno un gruppo totalmente integrato, multinazionale, in grado di competere ai massimi livelli nel settore dei Capital Goods. Sarà uno dei gruppi più grandi e forti del comparto, presente sui mercati di tutto il mondo e finalmente libero di creare il proprio destino". Non era stato l'annuncio di questa operazione a sollevare un polverone legato alla nazionalità principale del nuovo gruppo? In pratica si diceva chel grosso delle tasse non verrebbe più versato in Italia. O mi confondo con altro? | |
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| Fiat: Marchionne, 'Entro 2015-16 pareggio in Europa' Elkann: altri costruttori licenziano, noi no
TORINO - "Nel mercato europeo rimangono significativi livelli di incertezza. A fine aprile, quando pubblicheremo i dati del secondo trimestre aggiorneremo i target 2013". Lo ha detto Sergio Marchionne all'assemblea Fiat.
"Entro il 2015-2016 raggiungeremo il pareggio di bilancio in Europa", ha affermato Marchionne.
"Gli obiettivi che ci eravamo prefissi per il 2012 sono stati tutti raggiunti o superati". Marchionne ha ricordato che i ricavi conseguiti ammontano a 84 miliardi, in crescita del 12% mentre l'utile è di 1,4 miliardi di euro. Nessun dividendo agli azionisti "per mantenere un'elevata liquidità", ha spiegato.
"Diversi costruttori sono entrati in crisi profonda e hanno annunciato chiusure di stabilimenti e licenziamenti. Ma noi no: noi manterremo l'occupazione". Lo ha detto il presidente della Fiat, John Elkann, aprendo l'assemblea degli azionisti.
"Fiat-Chrysler è oggi un gruppo forte, in crescita e attento alla sostenibilità". Ha affermato Elkann. "Quando parlo della forza di Fiat-Chrysler - ha aggiunto - mi riferisco ai suoi numeri: nel 2012 i ricavi hanno sfiorato gli 84 miliardi di euro, l'utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro. Abbiamo venduto più di 4 milioni di automobili e veicoli commerciali".
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| In arrivo un bel niente , è solo un render di un lettore di autoblog, nulla di ufficiale.  | |
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